L’ASEAN è sempre più al centro

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Editoriale di Lorenzo Lamperti

Dopo la pandemia e in seguito alla guerra in Ucraina, l’Asia e in particolare il Sud-Est asiatico stanno diventando sempre più cruciali per gli equilibri politici e commerciali globali

La tendenza era già chiara prima. Ma ora lo è probabilmente ancora di più. Il Sud-Est asiatico e l’ASEAN sono destinati a essere sempre più fondamentali per gli equilibri commerciali e politici globali. La regione è già un motore fondamentale della crescita globale ed è destinata a diventare la quarta economia mondiale entro il 2030, soprattutto grazie al suo crescente status di hub commerciale e dell’innovazione. Non solo. Da Sud-Est arriva una forte spinta a digitalizzazione e sviluppo sostenibile. Le due componenti non sono scollegate, visto che proprio il focus sulla tecnologia consente l’utilizzo di sistemi smart per rafforzare la transizione energetica. La necessità di tenere sotto controllo l’inflazione e di diversificare le catene di approvvigionamento sta focalizzando ancora di più l’attenzione sull’area ASEAN, che sta proponendo misure spesso efficaci per calmierare l’aumento dei prezzi ed è diventata un’alternativa fondamentale a livello produttivo. Paesi come Vietnam e Malesia sono ormai al centro delle mappe delle forniture globali. I flussi di investimenti esteri nella regione sono in costante aumento, con le società di venture capital che scommettono con sempre maggiore convinzione sulle startup locali. Secondo i dati della società di ricerca Preqin, i fondi di capitale di rischio incentrati sul Sud-Est asiatico e sull’India hanno raccolto finora 3,1 miliardi di dollari nel 2022, avvicinandosi già ai 3,5 miliardi di dollari raccolti in tutto lo scorso anno. In confronto, la raccolta di fondi da parte dei fondi di venture capital focalizzati sulla Cina è scesa bruscamente da 27,2 miliardi di dollari nel 2021 a soli 2,1 miliardi di dollari. Come ha notato in un editoriale il Jakarta Post, la popolazione della regione è giovane, esperta di tecnologia digitale e sempre più prospera. Per le aziende, ciò significa che l’ASEAN non solo rappresenta una base da cui diversificare l’offerta, ma offre anche una diversificazione della domanda e della forza lavoro. Entro il 2030, si prevede che i consumi saranno più che raddoppiati, raggiungendo i 4 mila miliardi di dollari, mentre 40 milioni di persone si aggiungeranno alla popolazione in età lavorativa. Inevitabile che il Sud-Est asiatico sia un’area in cui ora tutti vogliono essere presenti.

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