Dopo gli scontri al confine, serve immediatamente il dialogo tra i due Paesi sotto l’egida dell’ASEAN
L’Associazione Italia-ASEAN esprime profonda preoccupazione per gli scontri armati al confine tra Thailandia e Cambogia, che negli ultimi giorni hanno causato vittime e accresciuto le tensioni nella regione. Sebbene i due Paesi abbiano una lunga storia di rapporti complessi, tali eventi rischiano oggi di destabilizzare l’intero Sud-Est asiatico, minando lo spirito di cooperazione che da sempre caratterizza l’ASEAN.
«Avendo vissuto da vicino la realtà della Thailandia, credo sia essenziale che Bangkok e Phnom Penh trovino subito la via del dialogo, ponendo fine a ogni forma di violenza», ha dichiarato Michelangelo Pipan, presidente dell’Associazione ed ex ambasciatore in Thailandia. «L’ASEAN dovrebbe assumere un ruolo più attivo nella mediazione, superando la consueta politica di non interferenza, per garantire stabilità e unità nell’area».
La contesa territoriale tra Bangkok e Phnom Penh affonda le sue radici nel periodo coloniale, quando la Cambogia era un protettorato francese e Parigi ridisegnò i confini con l’allora Siam.
In queste ore è intervenuto Anwar Ibrahim, premier della Malesia che detiene la presidenza di turno ASEAN per il 2025. «Ho fatto appello a entrambi i leader affinché attuino immediatamente il cessate il fuoco per evitare il peggioramento dei conflitti e aprano uno spazio per il dialogo pacifico e le soluzioni diplomatiche», ha dichiarato il premier malese, accogliendo con favore quelli che ha definito «gesti positivi e disponibilità dimostrati dai due Paesi».
L’Associazione Italia-ASEAN rinnova quindi l’appello a un cessate il fuoco immediato e alla convocazione di un tavolo di negoziato con la mediazione dell’ASEAN e dei partner internazionali.

