L’importanza del Pan-Asia Railway Network per il Sud-Est asiatico

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La rete ferroviaria ad alta velocità che collegherà Kunming a Singapore contribuirà ad aumentare l’integrazione economica in Asia orientale

La ferrovia Kunming-Singapore, conosciuta anche come Pan-Asia Railway Network, rappresenta uno dei progetti infrastrutturali più ambiziosi attualmente in costruzione in Asia, ed è stato ideato con lo scopo di connettere il Sud-Est asiatico alle provincie meridionali della Cina. Composta da una fitta rete di linee ferroviarie in parte già funzionanti, una volta completato il Pan-Asia Railway Network collegherà la città di Kunming, capitale della provincia dello Yunnan e centro economico del Sud della Cina, a Singapore, passando per Thailandia, Cambogia, Vietnam, Laos e Myanmar.

La base del progetto risale alla fine del XIX, quando le amministrazioni coloniali inglesi e francesi si accordarono per lo sviluppo congiunto di una rete di trasporti in modo da collegare con facilità la Cina sud-occidentale alla penisola indocinese. L’obiettivo era quello di facilitare l’esportazione di merci e prodotti europei nella regione, oltre che sfruttare le ingenti risorse minerarie dello Yunnan. Tuttavia, i numerosi conflitti succedutisi nel corso del secolo successivo assestarono un duro colpo alle ambizioni commerciali europee e, all’indomani della seconda guerra mondiale, i nuovi Paesi dell’area erano troppo impegnati nei rispettivi processi di indipendenza per pensare a un sistema di trasporti unitario e funzionale. Complice anche lo scarso peso economico dell’Asia sud-orientale che non giustificava un investimento così ingente, il progetto venne accantonato per decenni.

L’inizio del terzo millennio vede emergere la Cina come principale potenza economica del continente. Dell’impetuosa crescita cinese ne hanno beneficiato tutti i Paesi dell’area, tanto che agli inizi degli anni 2000 sia l’ASEAN che la Cina sentivano l’esigenza di investire sull’adeguamento delle infrastrutture regionali. Con il varo della Belt and Road Initiative nel 2013, la rilevanza strategica della Kunming-Singapore è ulteriormente accresciuta. Il governo cinese ha investito cifre significative per connettere tutto il continente: Pechino sta puntando con forza sul Sud-Est asiatico, orientando quasi un terzo degli investimenti totali della BRI verso i Paesi ASEAN. 

Sono stati proposti diversi progetti per completare il Pan-Asia Railway Network, che oggi vede tre rotte principali in fase di costruzione: quella centrale, da Kunming a Singapore passando per Bangkok; la rotta orientale che da Kunming arriva ad Ho Chi Minh City via Hanoi; e la rotta occidentale, da Kunming a Yangon in Myanmar, ancora in fase progettuale. 

Per i Paesi ASEAN la Pan-Asia Railway Network avrà un notevole impatto geopolitico: un progetto di tale portata rappresenta un’opportunità unica per rafforzare i legami economici all’interno della regione e con il resto della comunità internazionale. I circa 5.500 km di future linee ferroviarie contribuiranno ad aumentare la circolazione di merci, persone e idee in Asia orientale nei prossimi decenni, con un ritorno positivo per tutti i Paesi coinvolti.

Non mancano però anche dei lati negativi. In molti casi non sono mancati ritardi o rinvii nella fase di implementazione dei progetti a causa di diverse difficoltà strutturali. Da un lato la complessa geomorfologia del territorio di Myanmar e Laos sta creando non poche difficoltà agli ingegneri locali, dall’altro diversi gruppi etnici che vivono lungo il percorso delle nuove ferrovie protestano per l’impatto che i canteri avranno sulle loro comunità. Inoltre, in Thailandia, Vietnam, Malesia e Cambogia le reti ferroviarie esistenti non sono ancora in grado di garantire il funzionamento di treni ad alta velocità, in parte perché molte ferrovie sono a binario unico e in parte perché le stesse sono spesso in cattive condizioni. La Cambogia in particolare presenta il gap infrastrutturale più allargato, con gran parte delle infrastrutture costruite dall’autorità coloniale francese fuori uso per decenni.

Tuttavia, la reale preoccupazione di alcuni governi del Sud-Est asiatico è che la Cina possa sfruttare gli investimenti per ottenere, oltre al controllo operativo, anche quello finanziario e politico. Pechino infatti non fornisce sovvenzioni a Paesi terzi ma solo prestiti, e può dunque prendere in carico il progetto qualora il beneficiario non fosse in grado di ripagare il proprio debito. Ad essere preoccupati sono anche gli Stati Uniti, che temono un indebolimento dei rapporti con i Paesi ASEAN e in particolare con Singapore, oggi il più fedele alleato di Washington nella regione nonché quello con la maggiore importanza strategica. La possibilità di collegare direttamente Singapore alla Repubblica popolare marchia il progetto di forte significato geopolitico, in quanto se Pechino riuscisse a portare la città-Stato nella sua orbita, indebolirebbe il primato strategico americano e avrebbe più spazio per operare nella regione indopacifica.

Nonostante ciò, i progetti infrastrutturali cinesi continuano ad avere grande rilevanza per i Paesi ASEAN, che ancora dipendono dagli investimenti di Pechino e dalle opportunità che l’enorme mercato cinese può loro garantire. La potenza di fuoco del gigante cinese sarà fondamentale per sviluppare le infrastrutture nell’Asia orientale, tuttavia le nazioni del Sud-Est asiatico dovranno bilanciare i rapporti con la Cina per evitare di perdere peso  geopolitico e al contempo sfruttare le opportunità economiche derivanti dal rapporto con Pechino.

Articolo a cura di Diego Mastromatteo

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