La corsa digitale dell’Indonesia

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Dall’inizio della pandemia fino alla prima metà del 2021, in Indonesia si sono aggiunti 21 milioni di nuovi consumatori digitali. Da qui il boom di startup e unicorni

Di Chiara Suprani

L’Indonesia, assieme a Vietnam e Singapore, è considerata una punta del triangolo d’oro delle startup nel Sud-Est asiatico. È la culla di 13 startup unicorno, tra cui è presente anche un decacorno, startup da 10 miliardi, creatosi quando la super-app Gojek si è fusa con il gigante dell’e-commerce Tokopedia. La piattaforma multiservizi di Gojek è diventata unicorno più velocemente rispetto a Bukalapak o Tokopedia, e ora opera in cinque Paesi ASEAN. L’Indonesia, il Paese più popoloso e con l’economia più grande della regione, sembra avere un’attrattiva particolare e un terreno fertile per la crescita del digitale e del tech. Dall’inizio della pandemia fino alla prima metà del 2021, in Indonesia si sono aggiunti 21 milioni di nuovi consumatori digitali, la maggior parte di questi appartenenti all’entroterra. Difatti, prima della prima ondata di Covid-19 solo il 4 per cento della popolazione indonesiana aveva accesso a linee internet stabili. Ora anche le regioni periferiche, grazie anche alla spinta proveniente da Giacarta, sono più coperte e il Paese conta 350 milioni di utenti digitali. L’anno scorso il valore lordo delle merci dell’economia digitale del Paese si è attestato sui 70 miliardi di dollari americani, mentre il valore totale della regione è stato di 170 miliardi. L’interesse indonesiano per la crescita del settore digitale e tech è dato da riforme che ben si inseriscono nel contesto nazionale. Lo dimostra per esempio la corsa di Bukalapak, una compagnia tech supportata da Microsoft e Ant Group, che è stata spinta dall’inserimento di 3.5 milioni di warungs, bancarelle a conduzione familiari, tra il suo parco ancora non sfruttato di imprese da inserire online. Ma il Paese vede una possibilità di ampliare il suo mercato nazionale aprendo agli stranieri: i lavoratori nomadi digitali internazionali potranno infatti lavorare nel Paese senza versare tasse. Il visto di cinque anni concesso dal governo di Joko Widodo punta ad attirare nell’arcipelago 3.6 milioni di stranieri dotati permessi per lavoro digitale.  

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