Mekong, biodiversità da difendere

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Il WWF e i suoi partner affermano che i governi, gli investitori in dighe e i consulenti politici devono trovare un accordo per salvare le specie fluviali

Di Tommaso Magrini

Gli ambientalisti hanno proposto un piano di recupero in extremis per salvare quella che definiscono “insostituibile” biodiversità del fiume Mekong. Il valore economico della pesca – da cui dipendono 40 milioni di persone che si snodano per oltre 4.900 chilometri dalla sorgente in Cina al delta del Vietnam – è crollato a causa dello sviluppo che ha decimato l’ecosistema fluviale, secondo un recente report pubblicato da circa due dozzine di organizzazioni per la tutela della natura guidate dall’organizzazione non governativa WWF. Nello studio “Mekong’s Forgotten Fisheries and Emergency Plan to Save Them” sono elencate 74 specie ittiche in pericolo, tra cui il pesce gatto gigante e la razza gigante d’acqua dolce – i due pesci d’acqua dolce più grandi del mondo – e il pesce persico rampicante, l’anabas testudineus, noto per la sua capacità di uscire dall’acqua e “camminare” sulla terraferma.  Il forte declino della pesca è stato in gran parte attribuito dagli esperti a 12 dighe cinesi sul Lancang (il Mekong superiore) e a due dighe a valle in Laos che avrebbero danneggiato drasticamente l’ecosistema. Il WWF e i suoi partner affermano che i governi, gli investitori in dighe e i consulenti politici devono trovare un accordo per salvare le specie fluviali, suggerendo sei passi, tra cui proteggere i fiumi che scorrono liberamente, ripristinare le abitudini critiche come le pianure alluvionali e porre fine alla gestione insostenibile delle risorse, in particolare l’estrazione della sabbia. Secondo gli attivisti, la Cambogia potrebbe essere un punto di forza, dopo aver respinto due grandi progetti di dighe lungo il tratto del Mekong che va dal confine con il Laos alla provincia di Kratie, nell’ambito di una dichiarazione di moratoria sulla costruzione di dighe, rilasciata nel 2020. Gli ambientalisti hanno lodato la decisione della Cambogia di proteggere una zona di biodiversità importante a livello globale, che ospita circa 80 delfini Irrawaddy e 41 specie in pericolo.

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