Vietnam

Il sentiero di Ho Chi Minh si allunga: la diplomazia del Vietnam

Il Vietnam si muove nel mondo tra vecchi alleati e l’Assemblea Generale. Al centro delle azioni di Hanoi c’è l’accumulazione di scorte di vaccini e il rafforzamento di vecchie e nuove partnership in termini di cooperazione, sanità, sicurezza e crescita economica

Il Sud-Est asiatico sta vivendo un’ulteriore ondata di contagi e una grave carenza di scorte di vaccini, oltre ad essere attraversato dalla fibrillazione generale innescata dalla tempesta AUKUS. Al centro c’è il Vietnam che si sta dimostrando tra i più attivi nella ricerca di sieri, nel consolidamento di vecchi rapporti su scala regionale e globale oltre che nella spinta verso la ripresa economica.

Le ultime settimane è stata vissuta a ritmi serrati dagli esponenti del partito comunista e del governo vietnamita, soprattutto dal Segretario Generale Nguyen Phu Trong, dal Ministro degli Esteri Bui Thanh Son, dal Presidente Nguyen Xuan Phuc e dal Primo Ministro Pham Minh Chinh.

La leadership vietnamita tiene ancora in considerazione l’assonanza ideologica per guidare le relazioni del Paese con l’esterno. Trong ha avuto un lungo colloquio telefonico con Xi Jinping, nel quale ha chiesto relazioni commerciali più eque, ma anche un riequilibrio in altri ambiti, specialmente nella gestione delle zone di confine per non rallentare i flussi di persone, nel controllo della pandemia per contenere l’aumento dei contagi e nella cooperazione marittima. Trong ha inoltre espresso l’intenzione di intrattenere rapporti interministeriali più stretti tra i due paesi per favorire un ambiente sempre più capace di sostenere uno sviluppo economico sinergico.

Sempre sul sentiero rosso, la spedizione a Cuba del Presidente Phuc e la visita del Ministro degli Esteri Son a Mosca hanno dato un’ulteriore dimostrazione di come il mondo non-occidentale sia capace di muoversi autonomamente in termini diplomatici e biotecnologici. La solidarietà ideologica nel caso cubano e post-ideologica nel caso russo, è il fil rouge che guida le mosse esterne vietnamite, che prima di rapportarsi al resto della comunità internazionale continua a muoversi in un giardino socialista e post-socialista ben curato.

La diplomazia vaccinale attuata dalla Russia ha permesso ai laboratori Vabiotech di produrre in Vietnam alcune dosi del siero Sputnik V, che sarà poi valutato dagli istituti di ricerca russi. I rapporti tra Vietnam e Federazione Russa perseguono in questo momento due obiettivi: installare la produzione vaccinale nei confini vietnamiti per poter avere un asset in più nella lotta alla pandemia e inserire i prodotti agricoli vietnamiti nel mercato russo (il commercio bilaterale è cresciuto del 12,5% nella prima metà del 2021). Ciò che la Russia chiede in cambio è cooperazione e appoggio nei forum internazionali, specie in sede ASEAN.

Subito fuori questa rete diplomatica stretta e vitale, il Vietnam si trova oggi più che mai a doversi rapportare con potenze di varia natura: l’Australia, da poco entrata nella novità AUKUS, è una di queste. Il Vietnam è in buoni rapporti con Canberra, con cui svolge annualmente esercitazioni marittime nell’ambito degli Indo-Pacific Endeavours, iniziati nel 2016 su iniziativa del Ministero della Difesa australiano. Le marine militari dei due Paesi si scambiano da cinque anni pratiche e conoscenze in molti ambiti d’intervento. La partnership strategico-militare tra Vietnam e Australia è un vero e proprio pilastro per l’equilibrismo vietnamita.

Poi c’è l’Unione Europea con le sue realtà regionali, specialmente quella belga francofona che è immersa molto a fondo nella realtà vietnamita, in un rapporto win-win di cooperazione e sviluppo. Molto attiva da circa cinquant’anni, la comunità belga francofona ha realizzato in totale 783 progetti nei settori biotecnologici, medici, ambientali, educativi e culturali. Il vantaggio reciproco sta nella collaborazione allo sviluppo tecnologico vietnamita e nella possibilità per i belgi di investire direttamente nel Paese tramite l’Agenzia di export e investimenti della Vallonia, in accordo con il Ministero della Pianificazione e degli Investimenti vietnamita. I rapporti tra il blocco europeo e Hanoi sono fioriti nei tempi recenti, si veda l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea dell’agosto 2020 che si sposa perfettamente con le priorità di sviluppo e crescita vietnamite del piano quinquennale 2021-2025. Il multilateralismo del Vietnam sta funzionando: le donazioni costanti tramite Covax in più tranches hanno portato nel Paese più di nove milioni di dosi dall’UE, soprattutto da Francia e Italia, oltre che attrezzature mediche. Ad oggi, il tenere in considerazione gli interlocutori di sempre senza però disdegnare il resto del mondo ha permesso al Vietnam di ricevere via Covax più di 54 milioni di dosi.

Seguendo questo rinnovato slancio internazionale, i delegati del governo mostrano chiaramente una nuova assertività e sicurezza anche nelle sedi del consesso mondiale: alla 76ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York City il Presidente Phuc ha dato voce a quella parte di mondo poco raggiunta dall’allocazione di sieri e poco vaccinata.

Hanoi ha definitivamente solcato un nuovo tratto del sentiero di Ho Chi Minh grazie al quale il Vietnam si presta ad essere un pivot sempre più importante a livello regionale, soprattutto dopo i frutti del Doi Moi (“rinnovamento”, processo iniziato nel 1986 e simile al programma di Riforma e Apertura di Deng Xiaoping) e mostrandosi propenso a contribuire all’equilibrio dell’Asia orientale in tempi di grande fermento.

Eni conferma e incrementa il potenziale della scoperta a gas e condensati in Vietnam

Eni informa che il pozzo esplorativo Ken Bau- 2X, situato nel Blocco 114 nel bacino del Song Hong, nell’offshore del Vietnam, ha confermato il significativo accumulo di idrocarburi associato alla scoperta di Ken Bau, incrementandone il potenziale. 

Ken Bau 2X è stato perforato a 2km dal pozzo di scoperta, in 95m d’acqua raggiungendo una profondità di 3658m sotto il livello del mare. Il pozzo ha incontrato mineralizzazione a gas e condensati su uno spessore complessivo di oltre 110 m in svariati intervalli di arenarie di età Miocenica intercalate da argille. 

Il pozzo è stato oggetto di una intensa campagna di acquisizione dati comprendente campionamento dei fluidi nei vari livelli risultati mineralizzati. Il pozzo verrà adesso abbandonato minerariamente. 

Le stime preliminari dell’accumulo dopo i dati acquisiti su Ken Bau 2X indicano una scoperta compresa tra circa 200 e 250 miliardi di m3 di gas grezzo in posto con 400 – 500 milioni di barili di condensato associato. 

I risultati di Ken Bau 2X confermano l’importanza della scoperta effettuata nel 2019 e l’impegno di Eni Vietnam e del suo partner Essar E&P nel delinearne velocemente il potenziale, nonostante le operazioni siano state condotte in un periodo particolarmente sfidante a causa dell’epidemia COVID-19. 

Eni Vietnam è l’operatore del Blocco 114 con il 50% di interesse partecipativo; Essar E&P detiene il rimanente 50%. Sulla base di questi risultati Eni Vietnam con il suo partner stanno pianificando un ulteriore pozzo di delineazione sulla scoperta di Ken Bau e nel medesimo bacino di Song Hong, dove Eni opera con il 100% di interesse partecipativo il vicino Blocco 116, nuova attività di prospezione e perforazione. 

Il mercato del gas in Vietnam è in rapida crescita, in risposta al costante progresso del PIL nazionale ed al conseguente sviluppo di impianti a gas per la produzione di energia alimentati da risorse nazionali e, in futuro, da LNG di importazione. La scoperta di Ken Bau rappresenta l’opportunità per andare incontro rapidamente a questa domanda emergente. 

Eni è presente in Vietnam dal 2013 e opera 4 blocchi localizzati nei bacini sotto esplorati di Song Hong e Phu Khan, nell’offshore del Vietnam centrale. 

Comunicato Stampa Eni 

Il Parlamento europeo ratifica gli accordi col Vietnam

L’accordo di libero scambio eliminerà il 99 per cento delle barriere doganali tra EU e Vietnam

Il 12 febbraio 2020, il Parlamento europeo ha ratificato l’Accordo di libero scambio (EU-Vietnam Free Trade Agreement, EVFTA) e l’Accordo sulla protezione degli investimenti (Investment Protection Agreement, EVIPA) tra l’Unione europea e il Vietnam.

La ratifica definitiva dell’EVFTA da parte del Consiglio europeo e del Parlamento vietnamita è prevista entro l’estate 2020 mentre bisognerà attendere la ratifica di tutti i 27 paesi UE per l’entrata in vigore dell’EVIPA.

L’accordo di libero scambio eliminerà il 99 per cento delle barriere doganali tra EU e Vietnam, stimolando il commercio in particolar modo nel settore tessile, agroalimentare e manifatturiero. Sono inoltre previste agevolazioni fiscali nei settori dei servizi e degli appalti pubblici nonché capitoli in materia di proprietà intellettuale, protezione dei diritti umani e salvaguardia ambientale.

La Commissione Europea stima che l’accordo di libero scambio incrementerà il PIL dell’Ue di 29,5 miliardi di dollari e le esportazioni verso il Vietnam del 29% entro il 2035. Il governo vietnamita stima invece una crescita del PIL nazionale del 4,6% e delle esportazioni verso l’UE del 42,7% entro il 2025.

Enrico Letta, Presidente dell’Associazione Italia-ASEAN accoglie la ratifica come “un’ottima notizia per l’industria italiana, che trova un canale di accesso preferenziale ad una delle regioni più dinamiche e più in forte crescita del mondo. Il Vietnam è il nostro secondo partner commerciale in ASEAN dopo Singapore ed è già oggi la quinta potenza economica globale e le proiezioni indicano chiaramente che entro il 2050 raggiungerà il quarto posto, dietro solamente a Cina, India e Stati Uniti

Alessia Mosca, ex portavoce del gruppo S&D in Parlamento Europeo per gli accordi con il Vietnam e attuale Segretario Generale dell’Associazione Italia-ASEAN sottolinea come “il Vietnam è al momento il Paese ASEAN più interessante per le imprese italiane, che lì trovano un tessuto di PMI capace di dialogare con le nostre aziende e un settore industriali dinamico e aperto all’innovazione. Negli ultimi anni, l’Italia ha consolidato la propria presenza in Vietnam: nel 2019, il nostro Paese è stato il secondo fornitore europeo del Vietnam, dietro solamente alla Germania”

L’economia vietnamita cresce a tassi medi del 6% mentre nei prossimi 30 anni è prevista una crescita del 5%. Il tessuto produttivo è composto per il 96% da PMI intenzionate ad inserirsi in global value chains.

Le riforme attuate negli ultimi anni soprattutto in materia di accesso al credito e managing delle operazioni quotidiane hanno permesso al paese di aumentare il FDI del 7,4% secondo fonti della Banca Mondiale, che lo ha classificato 70esimo su 190 paesi in termini di facilità di condurre business.

L’export italiano verso il Vietnam ammontava a 1.302,42 mln. € nel 2018, con un forte focus sui settori manifatturiero, tessile ed agroalimentare.

Working Breakfast sul Vietnam

Dopo l’High Level Dialogue di Hanoi, un working breakfast fa il punto sui rapporti tra Italia e Vietnam

Il 12 settembre 2019, l’Associazione Italia-ASEAN ha organizzato nel proprio ufficio di Milano un working Breakfast, incentrato sui rapporti col Vietnam. L’incontro si è tenuto a tre mesi di distanza dalla terza edizione dell’High Level Dialogue on ASEAN Italy Economic Relations, organizzato tenutosi quest’anno ad Hanoi e organizzato congiuntamente dall’Associazione Italia-ASEAN e da The European House – Ambrosetti.

Il Segretario Generale dell’Associazione, Alessia Mosca, ha introdotto i lavori ricordando come questo fosse il primo evento organizzato nella nuova sede di Milano. La buona presenza di pubblico è dunque riprova della bontà di investire su di una presenza nella città. In particolare, ringraziamo per la partecipazione Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia.

Il working breakfast ha visto quindi l’intervento di Claudio Dordi (Professore Associato, Università Bocconi) e Lorenzo Tavazzi (Head of Scenario & Intelligence department, The European House Ambrosetti).

Nel proprio intervento, Claudio Dordi ha illustrato i principali dati sull’economia del Vietnam, evidenziandone margini di crescita e criticità.

Lorenzo Tavazzi ha invece esporto i risultati dell’High Level Dialogue di Hanoi, il quale ha rappresentato il più grande evento mai organizzato dall’Italia in Vietnam. Tavazzi ha inoltre annunciato che la quarta edizione dell’High Level Dialogue si terrà a Kuala Lumpur.