Oceania e ASEAN più vicine di quanto si pensi

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Australia e Nuova Zelanda non anelano partecipare al confronto tra potenze in Asia-Pacifico. E hanno obiettivi simili ai Paesi del Sud-Est

“È sbagliato parlare di Occidente contro la Russia. Siamo una democrazia liberale e cerchiamo di promuovere, ovviamente, i valori che sono importanti per noi ma cerchiamo anche di garantire che le nostre risposte in politica estera si basino su fatti, non su asserzioni e supposizioni”. A parlare, durante un intervento da Sydney, è Jacinda Ardern. Di più: “Non diamo per scontato che la Cina, in quanto membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, non abbia un ruolo da svolgere nell’esercitare pressioni sulla Russia” sull’invasione, ha aggiunto la premier della Nuova Zelanda. Una visione più sottile della diplomazia rispetto allo “scontro ideologico” tra democrazie e regimi autoritari di cui parlano spesso gli Stati Uniti, soprattutto dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Nonostante la charme offensive di Washington in Asia-Pacifico e nonostante l’indiscussa inclusione nell’elenco delle democrazie liberali, i Paesi dell’Oceania dimostrano di avere un approccio pragmatico, anche l’Australia, che negli ultimi anni ha visto i suoi rapporti con la Cina toccare il minimo storico, non sembra intenzionata a promuovere contrapposizioni. A margine del summit dei Ministri degli Esteri del G20 è andato in scena un bilaterale molto significativo tra il cinese Wang Yi e l’australiana Peggy Wong. “Abbiamo parlato con franchezza e ascoltato attentamente le rispettive priorità e preoccupazioni. Abbiamo le nostre differenze, ma è nell’interesse di entrambi che le relazioni si stabilizzino”, ha detto la Ministra del nuovo governo australiano guidato dal laburista Anthony Albanese. Come ha scritto The Straits Times, per decenni l’Australia è stata vista come un avamposto anglosassone e come il “vice sceriffo” dell’America nel Pacifico. Canberra sembra però intenzionata ad avere un crescente impegno con il Sud-Est asiatico per stringere i legami con una regione che vuole evitare che la competizione tra potenze si trasformi in un vero e proprio confronto. E pare volerlo fare senza fermarsi a scontrarsi con Pechino per esercitare influenza sulle isole del Pacifico, ma cooperando in maniera concreta con l’ASEAN e i governi dell’area. Un maggiore coinvolgimento in Asia da parte del governo Albanese può evidenziare, ancora una volta, la posizione unica dell’Australia e in generale dell’Oceania tra Oriente e Occidente.

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