“Dal cielo, sulle montagne e negli oceani”

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Come la gestione idrica della Thailandia nel settore agricolo può sostenere gli obiettivi globali

Articoli di Sarun Charoensuwan

Vice segretario permanente per gli Affari Esteri – Thailandia

Nel settembre del 2015, i 193 Stati membri delle Nazioni Unite hanno adottato un piano per garantire un futuro migliore per tutti, tracciando un percorso con l’intento di porre fine alla povertà estrema, contrastare le disuguaglianze, e proteggere il nostro pianeta attraverso i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), in cui si sono impegnati a non lasciare indietro nessuno.

Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da affrontare prima che il mondo possa raggiungere tali obiettivi. La Food and Agriculture Organization (FAO) ritiene che, entro il 2050, il mondo dovrà produrre il 60% in più di cibo per poter sfamare una popolazione pari a 9,3 miliardi, e non sarà un compito facile se il cambiamento climatico continuerà a rendere più difficile l’accesso a risorse naturali di qualità. Per tale ragione, gestire le risorse idriche in maniera efficiente, specialmente nell’agricoltura, sarà di fondamentale importanza.

In Thailandia 1/3 della popolazione lavora nel settore agricolo, che dipende principalmente dalla quantità annuale di pioggia. Le precipitazioni annue rivestono un ruolo chiave nella vita dei contadini thailandesi, e ciò si riflette nelle numerose cerimonie dedicate all’acqua nel Paese. Un chiaro esempio è il festival “Boon Bung Fai”, in cui gli abitanti della regione nordorientale lanciano nel cielo dei razzi artigianali per compiacere il dio della pioggia, chiedendogli piogge abbondanti per tutto l’anno. 

Il tradizionale Boon Bung Fai (Festival dei razzi)

Fonte: http://www.watpamahachai.net/

È stata proprio questa problematica ad attirare l’attenzione di Sua Maestà il Re Bhumibol Adulyadej Il Grande poco dopo la sua ascesa al trono nel 1946. La determinazione di Sua Maestà nell’affrontare questa problematica ha reso la gestione idrica nel settore agricolo parte integrante della politica di sviluppo della Tailandia ben prima dell’adozione degli OSS, come si evince dal discorso del re a Chitralada Villa del 17 marzo 1986: “…È fondamentale che ci sia acqua per il consumo e acqua per l’agricoltura perché lì c’è vita. Con l’acqua, gli esseri umani possono sopravvivere. Senz’acqua, gli esseri umani non possono sopravvivere. Senza elettricità, gli esseri umani possono sopravvivere. Con l’elettricità ma senz’acqua, gli esseri umani non possono sopravvivere…”.

Molti thailandesi si ricordano del periodo in cui, quasi ogni giorno, i notiziari parlavano delle visite del re alle aree remote della Tailandia colpite da siccità o inondazioni, nel tentativo di trovare soluzioni appropriate. Il dott. Sumet Tantivejkul, Segretario generale della Fondazione Chaipattana, ha riassunto il programma di gestione idrica del re Bhumibol con la frase: “Dal cielo, sulle montagne e negli oceani”.

“Dal cielo”: re Bhumibol ha istituito un “progetto reale di pioggia artificiale” per incrementare la fornitura d’acqua sia per l’agricoltura che per la produzione di energia elettrica. Il progetto è stato avviato nel 1955 quando Sua Maestà ha visitato i territori inariditi delle province nord orientali e si è accorto che, nonostante il cielo fosse nuvoloso, non pioveva. Ispirato da quest’osservazione, Sua Maestà ha sviluppato e perfezionato delle tecniche per realizzare la pioggia artificiale. Nei 50 anni successivi, le operazioni relative alla pioggia artificiale hanno prodotto una quantità d’acqua sufficiente per provvedere ai raccolti senza disagi e per alimentare adeguatamente le dighe idroelettriche.

Modificazione del clima mediante la “tecnologia reale di pioggia artificiale” 

Fonte: Google Patents

“Sulle montagne” si riferiva ai bacini idrici e ai sistemi di irrigazione costruiti durante il regno di Bhumibol per assicurare la disponibilità d’acqua per l’agricoltura e l’uso quotidiano durante tutto l’arco dell’anno. Il loro scopo era anche di contenere gli effetti delle inondazioni riversando l’acqua in eccesso “negli oceani” nei tempi giusti. La diga di Pasak Jolasid, la più grande diga a terrapieno di tutta la Thailandia, è una delle iniziative più conosciute di Sua Maestà per gestire i problemi legati a siccità e inondazioni nell’area del fiume Pasak, uno dei maggiori affluenti del fiume Chao Phraya, che attraversa circa 352.000 ettari di terre coltivabili compresa la Regione metropolitana di Bangkok e i territori adiacenti. È stata progettata per raccogliere e conservare l’acqua in eccesso dal corso superiore del fiume durante la stagione delle piogge, nonché per ridurre il rischio di inondazioni nel corso inferiore.

Diga di Pasak Jolasid

Fonte: sito web Office of the Royal Development Projects Board (Ufficio dei progetti di sviluppo della Corona)

Diga di Pasak Jolasid

Fonte: sito web Public Relations Department (Dipartimento per le pubbliche relazioni)

Oltre a regolare il flusso idrico, diversi progetti della Corona hanno utilizzato con successo le moderne tecniche di irrigazione assieme al rimboschimento e al risanamento del suolo. Un chiaro esempio è l’Hub Kapong Royal Project Learning Centre (centro di apprendimento Hub Kapong) a Cha-am, nella provincia di Petchaburi. Il progetto è iniziato nel 1964, quando il re ha visto con i propri occhi le avversità di contadini e abitanti del luogo che non possedevano né terra né capitale. Sua Maestà ha poi deciso di rimboschire 1932 ettari di aree forestali in stato di degrado.  

Hub Kapong Royal Project Learning Centre

Fonte: sito web Thailand Sustainable Development Foundation (Fondazione per lo sviluppo sostenibile della Tailandia)

Il progetto vanta la straordinaria cooperazione del governo di Israele, esperto mondiale nelle tecnologie agricole come l’irrigazione a goccia e la coltivazione in serra, grazie a cui sono state rese arabili diverse aree dei deserti israeliani. Con il passare del tempo, il suolo degradato a Hub Kapong è stato gradualmente risanato e oggi i contadini del luogo hanno la possibilità di coltivare diverse varietà di frutta e verdura fra cui asparagi, pomodori e meloni, cosa assolutamente impensabile 50 anni fa. Il progetto ha inoltre fornito agli abitanti nuove infrastrutture, conoscenze nella gestione comunitaria e formazione nelle attività delle cooperative, dunque migliorando sensibilmente la qualità della vita.

Hub Kapong ha compiuto enormi progressi e continua a sviluppare nuove pratiche di agricoltura sostenibile. Ha adottato il modello “Nuova Teoria” del re Bhumibol, in base a cui la terra viene divisa in quattro parti: 30% per la conservazione delle acque irrigue, 30% per la coltivazione di riso, 30% per la coltivazione di vari tipi di piante e il restante 10% per le zone residenziali e gli allevamenti. Questa ripartizione permette alle famiglie di diventare autosufficienti e riduce i rischi derivanti dalle monocolture destinate esclusivamente alla vendita. Oggi, il modello “Nuova Teoria” si è evoluto nel modello “Khok Nong Na”, promosso dal Sua Maestà il Re Maha Vajiralongkorn, che unisce il sapere dei contadini locali al modello “Nuova Teoria”, in modo che le soluzioni stabilite possano soddisfare le necessità e le condizioni di ciascun luogo.

Il principio chiave del modello Khok Nong Na è conservare acqua in quantità sufficiente concentrandola in tre aree principali: collina, palude e risaia.

Fonte: sito web Surin Provincial Agriculture and Cooperatives Office (Ufficio per l’agricoltura e le cooperative della provincia di Surin)

Come Hub Kapong, varie iniziative di re Bhumibol relative alla gestione idrica sono state condotte inizialmente come uno studio pilota in una piccola area per poi espandersi in altri siti, allo scopo di esaminare la loro efficacia in vari ambienti. Ad oggi, i contadini dell’intera Tailandia hanno applicato le conoscenze acquisite tramite questi progetti ottenendo risultati impressionanti, dimostrando quindi che l’eredità di re Bhumibol è stata raccolta e sviluppata ulteriormente da Sua Maestà il Re Maha Vajiralongkorn. I risultati di tali iniziative e progetti sono certamente in grado di offrire una risposta a chi ha bisogno di pioggia ed essere una guida verso il raggiungimento degli OSS.

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Sarun Charoensuwan è un diplomatico di lungo corso con vasta esperienza in relazioni bilaterali e multilaterali. Ha ricoperto la carica di Segretario generale di tre dipartimenti regionali presso il Ministero degli Affari Esteri, compresi il Dipartimento degli Affari Europei, degli Affari per l’Asia Orientale, e degli Affari per l’America e il Pacifico Meridionale. È stato ambasciatore tailandese in Francia dal 2018 all’inizio del 2022 prima di rientrare nel proprio Paese. È stato nominato vice Segretario generale permanente per gli Affari Esteri ed è responsabile delle relazioni bilaterali della Tailandia. 

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