I colossi tech asiatici puntano sul Vietnam

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I giganti delle auto elettriche cinesi guardano al Vietnam come hub produttivo. E anche i fornitori taiwanesi di Apple fanno lo stesso

Di Tommaso Magrini

I produttori cinesi di auto elettriche puntano senza mistero alla leadership globale. E per raggiungere l’obiettivo si stabiliscono sempre di più nel Sud-Est asiatico. Nei giorni scorsi, la casa automobilistica BYD Co. ha fatto sapere che intende espandersi nella produzione e nell’assemblaggio di veicoli elettrici in Vietnam. Il produttore di veicoli elettrici con sede a Xi’an ha intenzione di aprire uno stabilimento in Vietnam per la produzione di parti di automobili, con l’obiettivo di esportare i componenti verso un impianto di assemblaggio previsto nella vicina Thailandia. In una dichiarazione governativa rilasciata dopo un incontro tra il fondatore e presidente di BYD, Wang Chuanfu, e il Vice Primo Ministro Tran Hong Ha, Wang ha affermato di aspettarsi che il Vietnam crei condizioni favorevoli affinché BYD completi le procedure di investimento. L’azienda cinese, che attualmente gestisce una fabbrica per l’assemblaggio di dispositivi e parti elettroniche nella provincia settentrionale vietnamita di Phu Tho, ha anche proposto di formare una catena di fornitura locale. La presenza di BYD rappresenterebbe una sfida diretta a VinFast, un produttore vietnamita di veicoli elettrici che ha iniziato a vendere auto nel 2019 e ha in programma di espandersi negli Stati Uniti e in Europa. L’interesse per il Sud-Est asiatico di BYD va oltre il Vietnam. Lo scorso settembre l’azienda, sostenuta dalla Berkshire Hathaway di Warren Buffett, ha annunciato la costruzione di un impianto di assemblaggio di veicoli elettrici in Thailandia con una capacità annua di 150 mila auto a partire dal 2024. L’azienda ha venduto 210.295 veicoli nel mese di aprile, circa il doppio rispetto all’anno precedente, con un dato leggermente superiore al mese precedente. Sebbene la maggior parte delle vendite provenga dalla Cina continentale, BYD si sta espandendo all’estero: soprattutto in Asia, Europa e America Latina. Le esportazioni rappresentano circa il 6% delle vendite di veicoli elettrici.

Anche i produttori taiwanesi a contratto per colossi americani come Apple guardano con sempre maggiore interesse al Sud-Est asiatico e in particolare al Vietnam. Il produttore di elettronica Quanta Computer, il principale produttore a contratto dei MacBook di Apple, ha siglato questo mese un accordo per costruire il suo primo stabilimento vietnamita nella provincia settentrionale di Nam Dinh. Iniziative come questa, volte a diversificare la produzione dalla Cina, sono in corso da anni per i produttori che hanno assistito all’aumento dei salari. Ulteriore impulso viene dalle tensioni commerciali e tecnologiche tra Washington e Pechino. Quanta aveva sfruttato la sua base produttiva cinese per una rapida crescita, registrando vendite per oltre 41 miliardi di dollari nel 2022. Ma nel 2022, a causa delle restrizioni anti Covid, non è stata in grado di produrre il suo MacBook Pro principale, ritardando le consegne per più di due mesi e sconvolgendo i piani di Apple. Secondo le stime di TrendForce, nei tre anni fino al 2025 l’azienda dovrebbe aumentare la produzione al di fuori del Paese fino a raggiungere circa il 30% del totale. Nel primo trimestre del 2023, il numero di progetti di IDE taiwanesi in Vietnam è cresciuto dell’87% rispetto all’anno precedente. Il principale assemblatore di iPhone, Foxconn, sta investendo molto nella provincia settentrionale di Bac Giang. L’estate scorsa Foxconn ha comunicato ai media locali l’intenzione di spendere altri 300 milioni di dollari e di assumere 30.000 persone, e a febbraio ha firmato un contratto di affitto di un sito di 45 ettari fino al 2057. Secondo le stime, entro il 2025 circa il 30% della produzione dovrebbe avvenire fuori dalla Cina. Pegatron, che è al secondo posto nella produzione di iPhone, ha fatto grandi investimenti nella città costiera di Haiphong, mentre il numero 4 Wistron intende avviare una fabbrica di personal computer l’anno prossimo.

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