Cambogia, Hun Sen vince ancora le elezioni

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Il Partito popolare cambogiano (CPP) del Premier ha dominato le elezioni di domenica 23 luglio, ottenendo oltre l’82% dei voti

Di Tommaso Magrini

Come ampiamente previsto, il Partito popolare cambogiano (CPP) del Primo Ministro Hun Sen ha dominato le elezioni in Cambogia di domenica 23 luglio, ottenendo oltre l’82% dei voti. Di fatto, il Partito popolare cambogiano non aveva rivali. L’unica credibile forza di opposizione, il Candlelight Party, non si è potuta presentare alle elezioni per questioni tecnico-burocratiche, e gli altri 17 partiti in lizza erano troppo deboli per poter impensierire il Primo Ministro, al potere dal 1985 con una breve interruzione dopo le elezioni del 1993. Il partito di Hun Sen ha conquistato 120 dei 125 seggi dell’Assemblea Nazionale. Il monarchico Funcinpec ha ottenuto il 9,2% dei voti vincendo i 5 restanti seggi. Secondo i dati ufficiali, ha votato circa l’84% degli aventi diritto (8,1 milioni di cambogiani su 9,7 milioni di elettori) e il 5,7% delle schede è risultata nulla (432.000 voti non validi). Il governo ha promesso azioni legali contro chi ha rovinato le schede elettorali, una forma di protesta alla quale avevano chiesto di aderire gli esponenti dell’opposizione al CPP. Già durante le fasi di spoglio ci sono stati alcuni arresti. Dopo mesi di speculazioni, poco prima del voto Hun Sen ha dichiarato che avrebbe lasciato il ruolo di premier a suo figlio Hun Manet “entro tre o quattro settimane”. Hun Manet, comandante dell’esercito cambogiano, si è candidato per la prima volta in questa tornata elettorale in uno dei seggi della capitale Phnom Penh, che ha conquistato senza problemi. Con tutta probabilità, comunque, Hun Sen resterà presidente del CPP, ruolo dal quale dovrebbe riuscire a mantenere il controllo sull’indirizzo politico del governo. Gli analisti si aspettavano una transizione più lunga, ma Hun Sen sembrerebbe voler accelerare per presiedere l’ascesa del figlio quando è ancora in forza e con una presa ben salda su partito e Paese, al quale dopo la travagliata storia del secolo scorso ha saputo garantire stabilità e crescita economica.

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