I risultati hanno mostrato un testa a testa tra le due coalizioni che difficilmente destabilizzerà il Governo di Unità. Il fronte nazionalista-malayu si è aggiudicato Kelantan, Kedah e Terengganu, tra gli stati più poveri della Malesia
Articolo di Aniello Iannone
Dipartimento di Politica e Studi Governativi Università Diponegoro
Poche settimane fa si sono svolte le elezioni statali in Malesia in 6 dei 13 stati. Agli scrutini sia il governo di coalizione PH (Pakatan Harapan , alleato con BN (Barisan Nasional) e guidato dal Premier Anwar Ibrahim, sia l’opposizione con la coalizione PN (Perikatan National) e PAS si sono garantiti 3 stati ciascuno, rispecchiando le previsioni pre-elezioni. Le elezioni sono state una prova importante per Anwar per analizzare il livello di polarizzazione politica tra la popolazione in risposta alle scorse elezioni generali avvenute 9 mesi fa e alla crisi politica che, dal 2018, ha visto cadere in meno di 4 anni 4 diversi governi a seguito di colpi interni e instabilità politico-economica post-pandemia da COVID-19. Tuttavia, l’importanza di queste elezioni risiede nel voto espresso. La Malesia rimane un Paese con un alto livello di dibattito nazionale etnico nella politica e per decenni, sotto l’egemonia di UMNO, è stata caratterizzata da una narrativa pro-Malayu-Islam con politiche che hanno creato qualche tensione con l’altra parte della popolazione malese, cioè quella di origine indiana e cinese.
I risultati hanno mostrato un testa a testa tra le due coalizioni che difficilmente destabilizzerà il Governo di Unità. Il fronte nazionalista-malayu guidato dalla coalizione PN si è aggiudicato Kelantan, Kedah e Terengganu, tra gli stati più poveri della Malesia, conquistando i due terzi dell’elettorato. Nel dettaglio, PH è stata completamente sconfitta, riuscendo a strappare solo 3 seggi a PN su 36 a Kedah. In Kelantan la situazione è andata peggio, dove Anwar è riuscito a conquistare solo 2 seggi su 45. In Terengganu invece tutti i 32 seggi sono andati a PN. Kedah, in particolare (ma anche Kelantan e Terengganu), è stata travolta dalle ultime elezioni del 2022 dall’onda verde (in riferimento al colore del partito PAS, il Pan-Malaysian Islamic Party e membro importante della coalizione PN), dove PN ha vinto 14 seggi su 15, riducendo al minimo l’influenza di BN nella regione.
Proprio PAS può essere considerato il vincitore di queste elezioni, emerso dall’onda verde è riuscito a mostrare la sua importanza all’interno della coalizione PN. Tuttavia, questo emergere di PAS potrebbe comportare conseguenze importanti sia nei confronti di altri partiti della coalizione PN come BERSATU, sia per il governo di unità vista la natura estremista nazionale-islamica di PAS. Ideologicamente e storicamente, PAS ha una struttura filosofica politica nazionalista, nata nel 1951 durante i meeting tra musulmani conservatori tra Kuala Lumpur e Pengan e fortemente influenzata dalla rivoluzione egiziana e dall’insorgere della fratellanza musulmana in Medio Oriente e della rivoluzione Khomeinista in Iran. Tuttavia, una differenza importante rispetto agli altri partiti nazionalisti dominanti, come UMNO, è il ruolo dell’islam ideologico basato sulla Sharia. Questo spiega anche la sua vittoria alle elezioni negli stati con dominanza malay-islam, come Kelantan.
La coalizione progressista PH, alleata con BN (che in questo contesto è un’estensione di UMNO all’interno della coalizione di governo ed è l’unico partito nazionalista nella coalizione), attualmente guida il governo con Anwar come capo. Si è invece aggiudicata gli stati di Selangor, Negeri Sembilan e Penang. Questo risultato appare bilanciato, almeno a una prima analisi, e mantiene lo status quo. Su un totale di 13 stati, le elezioni si sono tenute in 6 di essi, di cui 3 sono andati all’opposizione con una grande maggioranza. Inoltre, anche negli stati più ricchi del Paese, come Selangor, la battaglia politica tra le due parti ha visto PN avere successo in parte, riuscendo a conquistare 22 seggi su 56 e impedendo a PH di ottenere una maggioranza nell’assemblea di Selangor.
Dopo 9 mesi dalle 15esime elezioni generali, le elezioni statali sono state una prova importante per il governo di unità guidato da Anwar. Su 6 stati in cui si sono tenute le elezioni, in 3 l’opposizione, in particolare la destra nazionalista islamica, ha ottenuto la maggioranza. L’attuale risultato non comporterà un cambiamento dello status quo nel Paese, che è guidato dal governo di unità sotto la guida della coalizione progressista di Anwar. Tuttavia, in questo momento il governo dovrebbe concentrarsi sulla preservazione del sostegno popolare, soprattutto nelle zone a maggioranza malayu. Una eventuale mancanza di supporto sia da parte dell’opinione pubblica che degli elettori potrebbe spingere l’opposizione a chiedere lo svolgimento di nuove elezioni generali.