Un hub in crescita per la manifattura globale
Di Luca Menghini
Gli investimenti cinesi nel Sud-Est asiatico sono cresciuti significativamente negli ultimi anni, trasformando la regione in un importante hub manifatturiero. Questo trend è sostenuto dall’aumento dei costi di produzione in Cina, dalle crescenti tensioni geopolitiche e da un cambiamento strategico verso la diversificazione delle catene di approvvigionamento. I Paesi dell’ASEAN, grazie alla loro posizione strategica, ai costi del lavoro competitivi e alle politiche favorevoli agli investimenti, sono in prima linea in questa trasformazione, attirando consistenti investimenti cinesi in vari settori.
L’impulso per questo cambiamento deriva dalle continue tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, che hanno interrotto i tradizionali flussi delle catene di approvvigionamento. I dazi statunitensi e le regole sull’origine dei prodotti più rigide hanno spinto le aziende cinesi a spostare le operazioni manifatturiere all’estero per aggirare queste barriere. Il Sud-Est asiatico rappresenta un’alternativa attraente grazie alla sua vicinanza alla Cina, agli accordi commerciali già consolidati e ai vantaggi in termini di costi. Paesi come Vietnam, Thailandia, Malesia e Indonesia sono diventati destinazioni fondamentali per questi investimenti, rafforzando il loro ruolo di attori indispensabili nelle catene di approvvigionamento globali.
Un chiaro indicatore di questa tendenza è la rapida crescita delle esportazioni di beni intermedi dalla Cina verso i Paesi dell’ASEAN. Da gennaio a novembre 2024, le esportazioni di questi beni verso il solo Vietnam sono aumentate del 32% rispetto all’anno precedente, rappresentando oltre il 70% delle esportazioni cinesi di prodotti meccanici ed elettrici. Questo riflette un modello più ampio di aziende cinesi che trasferiscono le catene di approvvigionamento verso i Paesi dell’ASEAN per mitigare i rischi associati alle tensioni geopolitiche e ai dazi. Questo cambiamento segna un nuovo capitolo nella globalizzazione della manifattura, in cui il Sud-Est asiatico assume un ruolo sempre più centrale.
L’attrattiva della regione per gli investitori cinesi risiede nel suo mercato del lavoro competitivo. I salari medi nel settore manifatturiero nei Paesi dell’ASEAN rimangono significativamente inferiori rispetto a quelli in Cina, con tariffe orarie che vanno da 1,50 a 3 dollari USA in Vietnam, Thailandia e Malesia, rispetto agli 8,27 dollari USA della Cina. Questa disparità salariale offre un forte incentivo per le industrie con un’alta intensità di manodopera a trasferirsi. Tuttavia, persistono sostanziali differenze di produttività e gli industriali cinesi stanno affrontando questa sfida investendo nella formazione della forza lavoro e adottando tecnologie avanzate di automazione, una strategia che mira a replicare il successo della Cina nella costruzione di una base industriale efficiente.
L’infrastruttura del Sud-est asiatico, sebbene ancora in fase di sviluppo, sta subendo significativi miglioramenti per sostenere questo boom manifatturiero. I governi della regione stanno investendo pesantemente in sistemi di trasporto, porti e sistemi energetici per aumentare la loro attrattività agli occhi degli investitori stranieri. Ad esempio, l’Indonesia sta sfruttando le sue ricche riserve di nichel per creare una solida filiera di veicoli elettrici (EV), inclusa la produzione di batterie e componenti. Nel frattempo, la Thailandia si sta posizionando come un hub per l’assemblaggio di veicoli elettrici, supportata da sussidi e requisiti di localizzazione volti a promuovere le capacità produttive domestiche.
Tra i principali beneficiari degli investimenti cinesi infatti, ci sono le industrie dell’elettronica e dell’automotive. Il Vietnam, ormai uno dei principali esportatori di elettronica, ha registrato un notevole afflusso di investimenti diretti esteri (FDI) da parte di aziende cinesi interessate a sfruttare le sue crescenti capacità manifatturiere. Allo stesso modo, Malesia e Thailandia sono diventate centrali per il settore automotive, con numerose aziende cinesi che hanno avviato operazioni per produrre componenti e assemblare veicoli. Questi investimenti sono in linea con le tendenze globali che favoriscono soluzioni energetiche sostenibili, come la rapida crescita della produzione di veicoli elettrici (EV).
Le aziende cinesi stanno inoltre sfruttando le favorevoli politiche commerciali dell’ASEAN per accedere a mercati più ampi. Iniziative come il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP) hanno semplificato le procedure commerciali e ridotto i dazi, rendendo la regione più attraente per le imprese. Consentendo ai prodotti di attraversare più volte i confini con costi e burocrazia minimi, il RCEP ha rafforzato il ruolo del Sud-est asiatico nelle catene globali di approvvigionamento. Inoltre, l’integrazione della regione con la Belt and Road Initiative (BRI) ha ulteriormente approfondito i legami economici tra Cina e ASEAN, favorendo un maggiore flusso di investimenti.
Nonostante questi vantaggi, permangono delle sfide importanti, come l’instabilità politica, le discrepanze normative e le carenze infrastrutturali che in alcuni paesi dell’ASEAN rappresentano rischi per gli investimenti a lungo termine. Ad esempio, quadri legislativi incoerenti e procedure doganali frammentate possono aumentare i costi di conformità per le aziende che operano in diverse giurisdizioni. Inoltre, sebbene i paesi dell’ASEAN vantino costi del lavoro più bassi, la disponibilità di lavoratori qualificati nei settori ad alta tecnologia rimane limitata. Questo ha spinto le aziende cinesi a investire in programmi di formazione professionale e iniziative educative, affrontando il divario di competenze e garantendo operazioni sostenibili.
Le considerazioni ambientali rappresentano un altro fattore cruciale che influenza le decisioni di investimento. Il Sud-est asiatico è tra le regioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con l’innalzamento del livello del mare e fenomeni meteorologici estremi che pongono rischi significativi per le infrastrutture e gli impianti produttivi. Per rispondere a questo fenomeno i governi dell’ASEAN stanno dando sempre più priorità alla sostenibilità nelle loro strategie di sviluppo. Iniziative sulle energie rinnovabili, come la rapida espansione dell’energia solare in Vietnam, evidenziano l’impegno della regione per una crescita verde. Questi sforzi sono fondamentali per attirare investitori attenti all’ambiente e rispettare gli standard globali di sostenibilità.
Anche la geopolitica gioca un ruolo significativo nel plasmare le dinamiche degli investimenti cinesi nell’ASEAN. La posizione strategica della regione, all’incrocio di importanti rotte commerciali, ne aumenta l’importanza nei network economici globali. I paesi dell’ASEAN sono riusciti abilmente a mantenere un equilibrio tra le partnership economiche con la Cina e le alleanze di sicurezza con gli Stati Uniti. Questa delicata diplomazia ha permesso loro di attrarre investimenti da entrambe le superpotenze, riducendo al minimo il rischio di essere coinvolti nella loro rivalità geopolitica.
Guardando al futuro, il ruolo del Sud-est asiatico come hub manifatturiero è destinato a crescere, ma difficilmente sostituirà completamente la posizione dominante della Cina. Il successo della regione dipenderà dalla sua capacità di affrontare le sfide esistenti, come il miglioramento delle infrastrutture, l’aumento della produttività della forza lavoro e la promozione di una maggiore integrazione regionale. Iniziative come l’ASEAN Highway Network e i progetti energetici transregionali dimostrano l’impegno della regione a costruire un blocco economico più interconnesso ed efficiente.
In conclusione, gli investimenti cinesi stanno trasformando il Sud-est asiatico in un hub manifatturiero fondamentale, con implicazioni di vasta portata per il commercio globale e le catene di approvvigionamento. Sebbene la regione debba affrontare sfide significative, i suoi vantaggi strategici, uniti a investimenti costanti e a politiche di supporto, la posizionano come un attore chiave nel panorama economico globale in evoluzione. Man mano che l’ASEAN continua ad attrarre e integrare investimenti esteri, la sua influenza sulla manifattura globale si approfondirà, offrendo opportunità di crescita e sviluppo economico negli anni a venire.