La visione razionale dell’ASEAN

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Si innalzano le tensioni nel Pacifico: il Sud-Est asiatico offre il suo modello come soluzioni di salvaguardia della pace

Editoriale a cura di Valerio Bordonaro

Nell’ultimo mese, l’ASEAN si è tornata ancora una volta ad essere un crocevia per la diplomazia mondiale. Luglio è iniziato con l’ormai abituale High Level Dialogue tra ASEAN e Italia, a Kuala Lumpur. L’occasione ha messo in rilievo la competenza italiana nell’ambito della transizione energetica e sono stati delineati i cinque punti su cui la partnership bilaterale Italia-ASEAN concentrerà gli sforzi. Si sta valutando una partnership tra i governi ASEAN e le imprese private italiane, per rendere gli investimenti più attraenti. In questi giorni si è invece svolto il summit dei Ministri degli Esteri dell’ASEAN nella capitale cambogiana Phnom Penh. E, ancora una volta dopo il recente viaggio del Presidente indonesiano Joko Widodo tra Kiev e Mosca, il Sud-Est asiatico si erge a possibile mediatore di conflitti seguendo la sua linea di neutralità e pacifismo. Il forum di Phnom Penh si è svolto infatti nel mezzo delle tensioni tra Stati Uniti e Cina per il viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan. Il mondo pare essersi retoricamente diviso in due, con Washington e G7 a condannare la dura reazione di Pechino che comprende esercitazioni militari intorno all’isola, e la Russia che invece sostiene la Cina insieme alla Corea del Nord. L’ASEAN, invece, adotta una sua terza via sperando di poter indicare un metodo diverso per le relazioni internazionali. In una rara presa di posizione ufficiale in merito alle questioni inerenti Taipei, l’ASEAN ha diramato una nota sollecitando sia Usa sia Cina a placare le tensioni e ad astenersi da provocazioni. L’ASEAN ha affermato che “la comunità globale ha urgente bisogno della saggezza e responsabilità di tutti i leader per tutelare il multilateralismo e i partenariati, la cooperazione, la coesistenza pacifica e una leale competizione per salvaguardare i comuni obiettivi della pace, della stabilità, della sicurezza e dello sviluppo inclusivo e sostenibile”. Un invito rivolto a entrambe le superpotenze. L’ASEAN ha anche espresso l’impegno a giocare un ruolo costruttivo nella “facilitazione del dialogo pacifico tra tutte le parti, anche tramite il ricorso a un meccanismo a guida ASEAN per placare le tensioni, salvaguardare la pace, la sicurezza e lo sviluppo nella nostra regione”. Dalle crisi attuali, l’ASEAN sta uscendo con un’immagine più forte, fatta di razionalità e diplomazia.

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