Le mosse del Sud-Est sull’inflazione

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I governi dell’area ASEAN stanno adottando una serie di strategie mirate per proteggere i consumatori dall’aumento dei prezzi. Spesso con efficacia

La guerra in Ucraina sta avendo un inevitabile e forte impatto sulle economie di tutto il mondo. Gli effetti collaterali sulla catena alimentare, sui rifornimenti energetici e sull’inflazione sono evidenti a diverse latitudini. Compresi l’Europa e il Sud-Est asiatico. In questo caso, forse i governi europei potrebbero trarre qualche ispirazione dalle mosse dei governi asiatici, che stanno adottando un approccio più mirato rispetto alle loro controparti occidentali per contenere la pressione inflazionistica globale, una strategia che sembra funzionare, almeno per ora. Sebbene l’inflazione rimanga una seria sfida economica in Asia, infatti, in molti Paesi le misure adottate hanno contribuito a proteggere il pubblico da alcuni aumenti dei prezzi e hanno fatto sì che la maggior parte delle banche centrali della regione non abbia dovuto aumentare i tassi di interesse così rapidamente come è accaduto altrove. I vari sforzi hanno anche spostato parte degli oneri dei costi dai consumatori e dalle piccole imprese ai bilanci statali. L’Indonesia, un Paese con una storia di volatilità finanziaria e di oscillazioni dei prezzi, la scorsa settimana ha aumentato i sussidi energetici di 24 miliardi di dollari per contenere i costi dell’energia, dopo la revoca di un controverso divieto di esportazione dell’olio di palma. Sebbene l’impatto dell’aumento dei prezzi continui a farsi sentire in particolare sulle piccole e medie imprese, la domanda delle famiglie rimane forte e l’inflazione è all’interno della fascia del 2-4% fissata dalla banca centrale di Giacarta. I pesanti sussidi al carburante e ai trasporti operati dalla Malesia hanno probabilmente ridotto di circa 1,5 punti percentuali l’inflazione del Paese, che ad aprile era solo del 2,3%. In Thailandia, l’inflazione complessiva ha appena superato il target della banca centrale dell’1-3% e il capo della banca si è impegnato a continuare a sostenere la ripresa economica. L’onere di contenere i prezzi in Europa e negli Stati Uniti è stato sostenuto soprattutto dalla politica monetaria, con le banche centrali di Stati Uniti, Regno Unito e Canada ora impegnate in cicli aggressivi di rialzo dei tassi di interesse. Nel Sud-Est asiatico, invece, la maggior parte delle banche centrali ha iniziato solo di recente un passaggio molto cauto da tassi di interesse estremamente bassi, con un innalzamento che dovrebbe essere più graduale rispetto all’Occidente.

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