Disabilità e modelli di business inclusivi per un contesto più favorevole

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Articolo di Piroon Laismit

Ho condotto molti gruppi di visitatori alla nostra “fabbrica di cioccolato” gestita completamente da persone con disabilità.  Le espressioni di stupore e meraviglia sui volti dei miei ospiti mi scalda ogni volta il cuore. Basta entrare nel nostro centro di formazione per vedere, sulla sinistra, uno staff composto da non vedenti che confeziona meticolosamente barrette di cioccolato, con una grande precisione dovuta all’elevato senso del tatto e dello spazio di queste persone. Basta girarsi a destra per osservare dipendenti non udenti che mescolano e versano diverse miscele di cioccolato all’interno di stampi, che monitorano gli stampi mentre sono nel forno, e che poi li tirano fuori dal forno per svolgere ulteriori procedimenti. Ogni volta che li osservo, impegnati a lavorare e a spiegare agli ospiti le varie fasi di lavorazione del cioccolato, mi sento orgoglioso, non solo per i loro risultati, ma anche per come continuino a ispirare gli altri. Ogni sede di 60+ Plus Bakery and Café è stata istituita  con lo scopo di fornire uno spazio per apprendisti con disabilità e di plasmare un modello per caffè o ristoranti gestiti con successo da persone con disabilità. 

60+ Plus Bakery & Chocolate Café e i suoi prodotti

Fonte: Pagina Facebook di APCD 60+ Plus Bakery & Café 

Nel corso degli anni, ho assistito alla potenza e all’impatto di riunirsi insieme per creare nuove opportunità per la gente – opportunità che permettono a tutti di realizzare pienamente il proprio potenziale,  e di vivere in modo indipendente e con dignità. Noi dell’ Asia Pacific Development Centre on Disability (APCD) ci auspichiamo proprio questo quando progettiamo corsi di formazione e riflettiamo su opportunità di carriera per persone con disabilità, spesso persone non vedenti, non udenti o affette da autismo.  Attraverso i nostri 60+ Plus Bakery and Café gestiti interamente da questi ultimi, abbiamo dimostrato che sono pienamente capaci di contribuire all’industria alimentare. In particolare, il Caffè, insieme alla nostra “fabbrica di cioccolato” rappresentano un caso riuscito che mi piace sempre condividere con gli altri e in cui sono stato coinvolto in prima persona. 

60+ Plus Bakery and Café di Yamazaki è un progetto collaborativo tra il Ministero dello Sviluppo Sociale e della Sicurezza Umana in Thailandia, l’Ambasciata del Giappone, Thai-Yamazaki Co. Ltd, e l’APCD. È un progetto nato sotto il patronato reale di S.A.R. la principessa Maha Chakri Sirindhorn, istituito per commemorare  proprio il sessantesimo compleanno di Sua Maestà nel 2015.  Dopo pochissimo tempo, grazie al suo immenso successo, l’iniziativa del Caffè è stata ampliata con una sede alla Casa del Governo Thailandese e  con un ristorante gestito interamente da persone con disabilità.

Nel 2019, abbiamo avuto l’onore di produrre cioccolato per i leader del mondo durante la Presidenza dell’ASEAN della Thailandia e nel 2022, anno in cui la Thailandia è stata ospite ufficiale del vertice APEC. È stata un’ opportunità speciale per mostrare le capacità e il talento delle persone diversamente abili ai politici di tutto il mondo, ed è stato motivo di grande orgoglio per gli uomini e le donne che hanno lavorato dietro al progetto 60 Plus Cafè.  Attraverso ogni nuovo progetto o attività, quello che spero è  di continuare ad ispirare le persone ad andare oltre i propri limiti e a contribuire come possono alla società. 

 L’importanza di un futuro che sia favorevole e inclusivo per  le disabilità

Essendo un centro regionale di sviluppo sulle disabilità, ci impegniamo nel comunicare l’importanza e la necessità di lavorare per un futuro che sia favorevole e includa le disabilità. 

Negli anni settanta, si stimava che il 10% della popolazione mondiale fosse diversamente abile. Circa 40 anni dopo, nel 2011, il primo report congiunto sulla disabilità redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalla Banca Mondiale (BM) indicava che tale numero era pari al 15%, ovvero circa un miliardo di persone che vivevano con una qualche forma di disabilità. Alla fine del 2022, si parlava di 1,3 miliardi di persone. In Thailandia attualmente il 3,19% della popolazione, ovvero all’incirca 2,1 milioni di persone,  è affetto da disabilità. 

Da tali statistiche si può concludere sicuramente che la disabilità è un dato di fatto e una realtà. Che sia causata dall’aumento delle malattie croniche, o dall’invecchiamento della popolazione, o, purtroppo, da guerre e conflitti, la disabilità è qualcosa che non possiamo “sradicare”.  Inoltre, è possibile concludere che la percentuale di persone che vivono con forme di disabilità non è ridotta, anzi è un numero che dovrebbe spingerci a fare qualcosa. 

E fare qualcosa significa innanzitutto avere il giusto atteggiamento nei confronti delle persone con disabilità, e comprenderle. Dobbiamo continuare a trovare modi per mettere queste persone nelle condizioni di essere indipendenti e di dare un contributo alle loro comunità. Questo conta non soltanto per la popolazione disabile, ma per tutta la società, riducendo le disuguaglianze che ci impediscono di sprigionare tutto il nostro potenziale.

 Il Viaggio della Thailandia nella Creazione di un Ambiente Propizio: dallo Stato Sociale alla Cooperazione per lo Sviluppo

In Thailandia, la creazione di un ambiente favorevole  per persone con disabilità è iniziata molto prima del 2015 e della nascita del  60+ Plus Bakery and Café di Yamazaki. Infatti, è iniziato tutto decenni prima, nel 1954, quando è stata istituita la Fondazione per il Benessere dei Disabili sotto il patronato reale di S.A.R., madre della principessa (S.A.R. la principessa Princess Somdet Phra Srinagarindra Boromarajajonani). L’iniziativa è stata subito seguita dall’istituzione, nel 1961, di un centro e una scuola dedicati a bambini e ragazzi disabili,  la “Sri Sangwan School”. 

Nei decenni a seguire,  si è sviluppata una rete sempre più ampia di fondazioni e organizzazioni con lo scopo di supportare le disabilità,  passando a volte anche per le mani del patronato reale thailandese.  La Fondazione per Non Vedenti e la Fondazione per Non Udenti in Thailandia nascono nell’ambito del patronato reale di Sua Maestà la regina Sirikit rispettivamente nel 1959 e nel 1964, mentre la Fondazione Cristiana per Non Vedenti ha ricevuto il patrocinio di Sua Maestà il re Bhumibol nel 1978, mentre nel 1980 ha preso vita la Fondazione Thailandia-Caulfield per i Non Vedenti sotto il patronato di Sua Altezza Reale Maha Chakri Sirindhorn. 

A mio parere, l’aspetto così particolare e cruciale del patronato reale dietro queste fondazioni è che ha dato a queste organizzazioni la visibilità e il sostegno di cui avevano bisogno, migliorando l’accesso a finanziamenti critici e alla collaborazione con altre agenzie. Questo, a sua volta, ha migliorato l’accesso per le persone con disabilità a infrastrutture e servizi pubblici. È stata la scintilla che ha acceso il motore di un robusto macchinario che ha avviato un lavoro di vitale importanza in questo settore.

Fonte: pagina Facebook Princess Mother’s Medical Volunteers 

Appena le fondazioni hanno consolidato il loro sostegno alla popolazione disabile in Thailandia, alcune di queste hanno persino ampliato il raggio d’azione ad altri Paesi, specialmente a quelli in via di sviluppo in Africa e nel Sud Pacifico, fornendo un memorandum positivo alla cooperazione per lo sviluppo in Thailandia.  Merita particolare attenzione la Prostheses Foundation di Sua Maestà la principessa madre. Istituita ufficialmente nel 1992, la fondazione ha inizialmente collaborato con la Princess Mother’s Medical Volunteers (PMMV), le cui squadre mobili di medici e infermieri sono  operative dal 1996 con l’obiettivo di raggiungere i malati e le persone con disabilità nelle aree più remote. Fin dal principio, l’obiettivo primario della fondazione è stato quello di utilizzare materiali di provenienza locale per la produzione di protesi per gli arti inferiori, specialmente per ridurre i costi, basandosi sul principio di autosufficienza.  Nel corso degli anni e attraverso il sostegno e lo status conferiti dal patronato reale, la fondazione ha potuto collaborare con il mondo accademico e con il settore privato nella produzione, nella progettazione, nella distribuzione e nell’applicazione pratica dei dispositivi artificiali.  

 Verso uno Sviluppo Sostenibile attraverso la Formazione e la Condivisione di Conoscenze

Nel 2007,  la Prostheses Foundation ha avviato nuovi progetti in collaborazione con gli ospedali per offrire un servizio completo ai portatori di protesi, includendo anche le riparazioni, il rimontaggio di parti di ricambio e la formazione sulla produzione di protesi. E proprio a questo punto che la condivisione di idee assume una dimensione internazionale, grazie all’estensione della formazione a Paesi come Vietnam,  Papua Nuova Guinea e Indonesia. Alcuni anni dopo, l’Agenzia di Cooperazione Internazionale della Thailandia (TICA) ha dato inizio ad una cooperazione con Burundi e Senegal. In quegli anni, la Prostheses Foundation aveva già realizzato protesi per arti inferiori per più di 3000 persone, ed era diventata una delle fondazioni più prolifiche nel Sud-est asiatico. 

Fonte: TICA, Ministero degli Affari Esteri

Nel Settembre del 2013, ho avuto l’opportunità di partecipare alla cerimonia di donazione per arti artificiali al  R.J. Grast Memorial Hall a Dacca, in Bangladesh, e di vedere con i miei occhi l’effetto incredibile che tutto questo ha ottenuto. La donazione è avvenuta per volere del Primo Ministro del Bangladesh, e il Governo Reale Thailandese, rappresentato dalla TICA, in collaborazione con la Prostheses Foundation di S.A.R. la principessa madre, ha donato cento arti artificiali alle vittime del crollo del Rana Plaza a Dacca, che ospitava cinque fabbriche tessili. Il suo crollo,nell’ aprile del 2013, ha provocato almeno 1.132 vittime e 2.500 feriti. La nostra donazione di arti artificiali dalla Thailandia ha donato a questi operai bangladesi una nuova vita e tanta speranza. 

Cooperazione Thailandia-Senegal sui servizi per protesi

Fonte: sito web del Ministero degli Affari Esteri

In Africa l’ Ambasciata Reale Thailandese a Dakar, in collaborazione con la TICA, ha esteso l’expertise della Prostheses Foundation al Burundi e al Senegal attraverso scambi periodici, così come attraverso l’offerta di formazione sulla produzione e sulla gestione di servizi inerenti alle protesi. Tale collaborazione è servita anche a rafforzare relazioni bilaterali, in cui la Thailandia,ad esempio, ha contribuito alla costruzione di centri per protesi in un ospedale militare a Dakar. Alcuni funzionari hanno anche fatto visita in Thailandia per motivi di studio e formazione.

Nel 2016, la Prostheses Foundation ha trovato nuovi grandi collaboratori. Questa volta si parla di aziende leader nei settori della scienza dei materiali e del design. Dow Thailand Group, SCG Chemicals e Rubber Soul Company  hanno aggiunto nuovo valore alle protesi fornendo uretano speciale, polipropilene, elastomeri e un design ergonomico per un migliore comfort e una migliore durata.

Nel tempo, la Fondazione ha fatto molta strada: ha iniziato ottenendo il patronato reale per assistere i disabili nelle campagne remote della Thailandia ed è arrivata a offrire un supporto completo all’apprendimento alle comunità e ai villaggi di altri Paesi.

Istituzionalizzare l’inclusione della disabilità

Gli sforzi per migliorare il benessere delle persone con disabilità richiedono attenzione e impegno costanti. Per sostenere progetti di questo tipo c’è bisogno di un’infrastruttura consolidata di agenzie pubbliche e fondazioni, e di una grande collaborazione con il settore privato. E questa collaborazione, come abbiamo visto in questo approfondimento, non deve necessariamente limitarsi all’ambito nazionale. Radicate nella filosofia dell’autosufficienza e nel principio dello sviluppo sostenibile, le varie fondazioni in Thailandia, che hanno come missione il potenziamento delle persone con disabilità,  attualmente operano con una visione che punta all’autosufficienza, all’apprendimento olistico e alla collaborazione con il settore privato per la creazione di imprese inclusive per le persone con disabilità, oltre che alla cooperazione per lo sviluppo con altri Paesi.

Dobbiamo riconoscere che la disabilità, dopo tutto, non è inabilità.  Piuttosto, le persone con disabilità sono diversamente abili, con i loro  punti di forza unici, che possono essere potenziati attraverso politiche di inclusione, di cui potrebbe giovare tutta la società. 

Lasciatemi concludere con una delle mie citazioni preferite, a cui ricorro sempre, pronunciata dal defunto Re Bhumibol il Grande nel suo discorso alla Foundation for the Welfare of the Disabled sotto il patronato reale di S.A.R. la principessa madre il 22 marzo 1984: “Aiutare le persone con disabilità è un compito molto importante… perché non hanno voluto essere disabili, ma avrebbero preferito essere in grado di aiutarsi da soli… Quindi, è nostro compito, nostra responsabilità, garantire che le nostre politiche consentano loro di aiutarsi da soli, in modo che possano contribuire alla società”.

* * * * *

Piroon Laismit è il direttore esecutivo dell’Asia-Pacific Centre on Disability (APCD) e vanta una vasta esperienza nel campo dell’empowerment delle persone con disabilità attraverso programmi di capacity building. Prima di entrare a far parte dell’APCD, Laismit ha diretto i progetti di cooperazione allo sviluppo della Thailandia come direttore generale dell’Agenzia di cooperazione internazionale della Thailandia (TICA), Ministero degli Affari Esteri, ed è stato anche ambasciatore della Thailandia presso lo Stato del Qatar.

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