Il metaverso prolifera in ASEAN: il ruolo della Generazione Z

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La trasformazione digitale ha investito la vita quotidiana degli abitanti della regione del Sud-est asiatico. Qui utenti, creatori di contenuti, investitori, imprese e celebrità si ritrovano incredibilmente vicini, condividendo gli stessi spazi virtuali. Fondamentale è il ruolo della Generazione Z nell’esplorare e diffondere nuove modalità di interazione che coniugano il business, l’intrattenimento e la promozione di valori inclusivi.

Il metaverso è senza dubbio uno dei temi più caldi del momento. L’idea di un mondo digitale parallelo quasi indistinguibile dalla realtà e abitato da avatar era già stata intravista da Neal Stephenson nell’allora futuristico romanzo di fantascienza Snow Crash, pubblicato nel 1992. Il recente annuncio di Mark Zuckerberg del rebranding di Facebook è bastato a mettere in luce che più di una strategia aziendale, il desiderio di scommettere sulla realtà virtuale e aumentata riflette una tendenza avviata e già in crescita. Secondo le stime di Bloomberg Intelligence, si tratta di un mercato che si avvia a raggiungere un valore di 800 miliardi di dollari entro il 2024.

Intravedendo questo potenziale, sono diverse le imprese dell’area ASEAN che si stanno impegnando a riadattarsi al metaverso, offrendo un’alternativa virtuale di servizi ed esperienze tipicamente fisiche. Il progetto “Metaverse Thailand” promossa da A-Plus è uno dei tanti esempi: la società fintech di Singapore ha lanciato una piattaforma operante sulla giovane blockchain Binance Smart Chain (BSC) in cui è possibile scegliere terreni da una mappa reale della zona Ekamai di Bangkok, acquistarli e usarli per sviluppare immobili virtuali.

Ma l’ASEAN offre un terreno particolarmente fertile per lo sviluppo delle tecnologie immersive non solo per via degli ingenti investimenti, ma anche grazie all’elevato tasso di penetrazione di Internet e alla propensione generalmente positiva della Generazione Z nei confronti della digitalizzazione e della progressiva virtualizzazione delle proprie vite reali. Uno studio condotto da Milieu Insight tra 6000 partecipanti provenienti sei Paesi (Singapore, Malesia, Thailandia, Indonesia, Filippine e Vietnam) mostra come a prevalere nella regione del Sud-Est asiatico sia una percezione ampiamente positiva del trend: interesse ed entusiasmo sono tra le emozioni maggiormente associate al metaverso. Tra le ragioni, la maggior parte degli intervistati ha sottolineato che rappresenta “un progresso nell’interazione sociale umana” e che “facilita più efficienti opportunità sociali”.

Alcuni tra i fenomeni che stanno emergendo ultimamente nel resto del mondo sono infatti già pratiche affermate nella regione del Sud-Est asiatico. Qui i nativi digitali interagiscono quotidianamente con i propri virtual idol, monetizzano il tempo trascorso giocando online e socializzano in mondi virtuali attraverso avatar 3D sempre più personalizzabili. La sudcoreana Zepeto, la piattaforma più frequentata del momento in Asia, attira 2 milioni di utenti attivi al giorno interessati ad acquistare capi di abbigliamento (virtuali) di alta moda per abbellire la versione digitale di se stessi e a fare amicizia online.

Secondo i fan, la piattaforma permette di incontrare persone da tutto il mondo e realizzare desideri che non potrebbero facilmente soddisfare nel mondo reale, come acquistare beni di lusso e scattare selfie con la propria star K-pop preferita. “Ci sono vestiti che non posso permettermi di indossare nella vita reale, ma nel mondo digitale posso comprarli tutti”, ha spiegato Monica Louise, utente filippina di ventotto anni nota come Monica Quin e famosa per i video e i contenuti creativi che realizza con i suoi avatar Zepeto. Grazie alle sue attività sulla piattaforma, Monica è in realtà diventata a tutti gli effetti una virtual influencer dallo stipendio a sei cifre.

Ma il metaverso si conferma più di un mercato alternativo in cui provare ad inseguire guadagni stratosferici o di una vetrina in cui sfoggiare virtualmente abiti alla moda e acquisti stravaganti. La Generazione Z, che rappresenta il più grande gruppo di utenti Internet in Asia, sfrutta la prolungata presenza online e la propria dimestichezza con le tecnologie digitali per trasformare l’universo virtuale in uno spazio di rivendicazione di istanze reali.

Emblematico in questo senso è l’esempio di Bangkok Naughty Boo, il primo cyber influencer di questo tipo, che si autodichiara eterno diciassettenne, non binario e con il sogno di diventare una pop star. La sua figura “racchiude anche messaggi sociali importanti come il desiderio di costruire un futuro senza distinzioni di genere, e offre un’immagine della capitale thailandese più moderna e progressista”, ha notato Roberta Maddalena per Forbes. Come illustrato dall’esperto di marketing Nick Baklanov all’agenzia AFP di Bangkok, il numero di influencer virtuali è più che triplicato, raggiungendo quota 130 in soli due anni, mostrando come l’Asia si avvii a confermarsi il luogo privilegiato per lo sviluppo del settore dei virtual idol e, più in generale, delle tecnologie del metaverso.

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