L’Indonesia e il biodiesel di palma

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L’Indonesia è il più grande produttore di olio di palma al mondo. La domanda che Giacarta si pone è: la miscela di diesel combinato al 40% di “olio da cucina” può aiutare a raggiungere gli obiettivi del governo?

L’Indonesia sta testando una miscela biodiesel da usare come carburante per automobili, di cui l’olio di palma ne compone il 40%. In particolare, Giacarta sta testando se questa combinazione di diesel e olio di palma (detto anche “olio da cucina”) possa funzionare ad alta quota. Infatti, in generale, l’olio di palma tende a indurirsi nei climi più freddi. La miscela biodiesel con olio di palma non è una novità in Indonesia. Il Paese del Sud-Est asiatico attualmente impone alle automobili l’utilizzo di una miscela al 30% (o “B30” – “requisito B30”), e sta cercando di aumentarla al 40% (“B40” – “requisito B40”). Per scoprire se l’olio tropicale è in grado di adattarsi ad altitudini più elevate, poche settimane fa gli addetti all’esperimento sono partiti da Dieng, una regione vulcanica attiva nel centro di Giava, per un tour di collaudo. Pertanto, nelle prossime settimane, sei minivan Toyota Innova, alimentati con biodiesel al 40% con olio di palma, gireranno in prova sull’isola di Java. 

Nell’eventualità che i test dovessero dare il risultato sperato, il target del governo sarebbe quello di aumentare il requisito da B30 a B40, e quindi di imporre la miscela di diesel combinato al 40% di “olio da cucina”. La conseguenza sarebbe una ridistribuzione dell’olio di palma: le esportazioni di olio di palma si ridurrebbero e ci sarebbe invece un maggior consumo a livello locale. L’obiettivo dell’Indonesia è proprio questo: da una parte aumentare il consumo interno di olio di palma dall’altra invece ridurre le importazioni di combustibili fossili. Inoltre, un maggior uso del biodiesel di palma porterebbe anche una riduzione delle emissioni. Quindi la spinta per un utilizzo maggiore dell’olio di palma è data dalla speranza di ridurre le emissioni, ridurre le importazioni di combustibili fossili e consumare le scorte di olio di palma in eccesso.

Come già anticipato, un risultato positivo ai test porterebbe anche a minori quantità di olio di palma da esportare e ciò sicuramente avrebbe un impatto sulle esportazioni del prodotto. Il piano del governo indonesiano potrebbe far salire i prezzi a livello globale, con conseguente aumento del prezzo dell’olio. Infatti, seguendo le regole di base dell’economia, se c’è una minor offerta a fronte di una maggiore domanda il prezzo del prodotto è destinato a salire. Questa non è la prima volta in cui l’Indonesia prova a diminuire le esportazioni dell’olio di palma. Già all’inizio dell’anno in corso il Paese aveva provato a vietare le esportazioni nel tentativo di ridurre l’inflazione locale. A seguito di questa politica i prezzi dell’olio di palma avevano raggiunto livelli record. Il paese ha cambiato strategia solo quando si è ritrovato con molte più scorte di olio di palma rispetto a quello che i cittadini potevano realisticamente consumare. Le esportazioni, quindi, sono ripartite e i prezzi hanno cominciato a scendere.

Per capire se ci sarà un’altra diminuzione delle esportazioni da parte dell’Indonesia, dobbiamo però aspettare la fine dei test e il possibile annuncio del governo di Giacarta sull’implementazione del requisito “B40”. I risultati definitivi arriveranno verso dicembre quando la sperimentazione sarà terminata. Secondo Dadan Kusdiana, direttore generale delle energie nuove e rinnovabili presso il Ministero dell’Energia e delle Risorse Minerarie, i risultati dei test su strada finora effettuati indicano che l’efficienza di utilizzo di questa miscela sono generalmente paragonabili alla miscela “B30”. Il ministero spera in risultati positivi così poi da formulare le specifiche tecniche per il “requisito B40”. Come dichiarato dal direttore generale Kusidiana, con il requisito B30, l’obiettivo del governo di Giacarta era quello di raggiungere un consumo annuale di 11 milioni di chilolitri. Ad ottobre 2022 già 8 chilolitri erano stati utilizzati. Se il requisito B40 verrà applicato, l’uso domestico di biodiesel di palma aumenterà di circa 3,4 milioni – 3,5 milioni di chilolitri. Quando il B40 sarà a regime, il governo prevede che il carburante a base di olio di palma che si prevede di utilizzare salirà a 15 milioni di chilolitri all’anno.

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