No a protezionismo e arroganza

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Pubblichiamo qui uno stralcio del discorso a Chatham House di Tharman Shanmugaratnam, Senior Minister di Singapore

Gli Stati Uniti e la Cina dovrebbero abbandonare l’arroganza di rivendicare la superiorità dei rispettivi sistemi politici e concentrarsi invece sulla collaborazione per portare avanti i propri interessi. Non ci sono santi nelle relazioni tra le superpotenze. Entrambe devono fare degli aggiustamenti. Entrambe devono evitare un senso di arroganza nei confronti della superiorità dei propri sistemi. Entrambe devono riconoscere che c’è molto in comune nel modo in cui cercano di migliorare le vite e di far crescere i redditi. Queste sono ottime ragioni per vedere da vicino e sviluppare regole per assicurare che il commercio sia equo, che gli investimenti siano equi e che la proprietà intellettuale sia protetta. Sono regole che possono essere sviluppate. L’assenza di una strategia di interdipendenza non significherebbe necessariamente che la Cina si spenga gradualmente. Alla fine si risolleverà comunque, ma quando finalmente ci arriverà saprà chi le ha reso estremamente difficile arrivarci. Questo rende il mondo pericoloso. Nel 2016 c’è stato un “cambio di passo” nella percezione della “minaccia” della Cina negli Stati Uniti. Non credo che questo cambio di rotta sia stato provocato da una nuova strategia della Cina o da un nuovo sviluppo della quota di mercato cinese o delle azioni della Cina in qualsiasi ambito. Si è trattato di politica interna. La politica è importante e credo che stiamo percorrendo una strada che ci porta alla politica del pessimismo e della lamentela e che deve essere corretta. La Cina non si sente ancora pronta a essere alla pari con gli Stati Uniti sulla scena centrale, ma vuole giocare un ruolo più importante nella definizione delle regole del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale, del commercio e di altri settori. E nemmeno gli Stati Uniti. È estremamente importante preservare le intese precedenti su Taiwan e preservare l’ambiguità costruttiva su Taiwan che dura da decenni sia da parte degli Stati Uniti che della Cina. Per quanto riguarda il commercio globale, se optiamo per un sistema protezionistico, che impone restrizioni e in cui le vostre azioni interne hanno ricadute negative sul resto del mondo, potreste essere in grado di preservare la superiorità relativa, almeno per un certo periodo di tempo. Ma quasi certamente a costo di una performance assoluta ovunque.

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