Singapore contende a Hong Kong il ruolo di hub finanziario globale

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Il ruolo finanziario di Hong Kong sta cambiando e sembra che Singapore ne trarrà vantaggio. 

Per la prima volta Singapore ha superato Hong Kong nell’ultima classifica delle giurisdizioni globali di Vistra. Più di 600 dirigenti di servizi aziendali hanno valutato l’importanza dei principali centri finanziari. Hong Kong e Singapore si contendono da tempo il primato di hub finanziari midshore, che fungono anche da accesso per l’Asia. Dal 2010, quando Vistra ha avviato l’elaborazione della classifica, Hong Kong è sempre stata predominante. Quest’anno Singapore è salita al primo posto insieme a Regno Unito e Stati Uniti, mentre Hong Kong è scivolata in quarta posizione.
Anche se si tratterebbe di un vantaggio marginale, – il 46% degli intervistati ha preferito Singapore come centro finanziario per la propria organizzazione, contro il 43% che ha affermato lo stesso di Hong Kong – è il capovolgimento delle sorti dei due rivali ad essere di fondamentale importanza per comprendere la traiettoria futura di ciascuno.

La turbolenza politica che affligge Hong Kong è sicuramente uno dei fattori più favorevoli per Singapore, ma la sua ascesa è dovuta specificamente alle azioni governative in ambito finanziario. Singapore è stata proattiva nell’aumentare la sua attrattività finanziaria, in particolare la gestione di fondi e la pianificazione patrimoniale. Nel 2018 Singapore ha introdotto una nuova struttura di fondi di investimento, la Variable Capital Company (VCC), per far aumentare il domicilio di fondi alternativi. Il VCC offre maggiore flessibilità agli investitori, risparmi sui costi operativi e vantaggi fiscali, entrando in sfida con i principali domicili di fondi come le Isole Cayman. Negli ultimi anni, Singapore sta attirando anche un’importante quota di clienti asiatici con un patrimonio netto in crescita. Le sue trust law offrono riservatezza a migranti e beneficiari, nonché esenzioni fiscali. Attratti da aliquote fiscali favorevoli e da un contesto normativo stabile, sempre più imprenditori miliardari decidono di stabilire family office nella città-stato. L’Autorità Monetaria di Singapore ha approvato più di cento domande di family office nei primi quattro mesi di quest’anno. Oltre al capitale portato a Singapore, questi investitori richiedono anche servizi finanziari sofisticati, creando posti di lavoro per i gestori patrimoniali. L’accumulo di capitale finanziario e umano contribuisce ad aumentare la competitività di Singapore come hub finanziario.

Lo sviluppo economico regionale è un altro aspetto vincente. Le politiche zero-COVID della Cina hanno spinto i produttori a spostare le catene di approvvigionamento verso il Sud-Est asiatico. Singapore può facilitare tali spostamenti grazie alla sua duratura presenza commerciale nella regione e alla familiarità con i processi cinesi. Le istituzioni finanziarie mettono in contatto i clienti con gli investitori, gli studi legali supportano l’apertura di nuove filiali e le società di consulenza forniscono indicazioni sull’approvvigionamento dei fornitori regionali e provvedono alla formazione del personale. 

Oltre a quello finanziario, Singapore e Hong Kong si contendono anche il primato delle proprietà commerciali ecologiche. Entrambe attraggono importanti finanziamenti per sostenere lo sviluppo di progetti urbani ecocompatibili. La città-stato si è classificata al primo posto nell’ultimo indice di sostenibilità per l’Asia-Pacifico, elaborato dalla società di consulenza immobiliare Knight Frank. Shenzhen e Hong Kong sono state le successive città asiatiche meglio classificate, appena sotto Australia e Nuova Zelanda, con le città di Sydney e Wellington. Tokyo ha completato la top 10. La classifica di Knight Frank considera come fattori principali il numero di edifici verdi e la volontà dei governi locali di spingere verso un’urbanizzazione sostenibile, guardando anche al mercato degli asset verdi investibili. Il report di Knight Frank ha evidenziato il piano singaporiano “80-80-80 nel 2030”, con l’obiettivo di avere l’80% degli edifici con caratteristiche eco-compatibili, l’80% dei nuovi edifici a risparmio energetico, e per quelli che sono già leader nella sostenibilità ambientale è previsto un ulteriore efficientamento energetico dal 65% all’80%. Singapore, come Hong Kong, sta lottando anche per il finanziamento verde nel settore immobiliare. L’anno scorso, le società immobiliari City Developments e MCL Land hanno annunciato di aver ottenuto prestiti verdi per un importo di 610 milioni di dollari per finanziare due progetti nella città-stato nell’ambito di una joint venture.

La distanza tra Singapore e Hong Kong come hub finanziari si sta riducendo. La percezione globale di Hong Kong è stata indubbiamente alterata e ora deve adattarsi a una nuova realtà, ma in quanto porta d’ingresso alla Cina e storico centro finanziario globale, continuerà a mantenere un ruolo importante a livello internazionale.

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