Hun Sen ha lasciato il posto di Primo Ministro al figlio dopo le elezioni del 23 luglio. Ma i due hanno percorsi diversi
Di Tommaso Magrini
Come previsto dopo le elezioni del 23 luglio, il Premier cambogiano Hun Sen ha lasciato il posto al figlio Hun Manet, la cui conferma a premier è arrivata col voto dell’Assemblea nazionale martedì 22 agosto. Ma chi è Hun Manet? Si tratta del maggiore dei cinque figli di Hun Sen, nato nel 1977 nella Cambogia rurale. Suo padre disse che il figlio era nato da uno spirito emerso da un albero di banyan in un lampo di luce. Hun Manet è sposato con Pich Chanmony, figlia di un importante politico cambogiano, e ha tre figli. A differenza del padre, che non ha avuto un’istruzione formale, Hun Manet ha goduto di un’educazione privilegiata, grazie alla quale ha conseguito un master alla New York University e un dottorato all’Università britannica di Bristol, entrambi in economia. Diplomato all’accademia militare di West Point negli Stati Uniti, il neo Premier ha scalato rapidamente i ranghi delle forze armate cambogiane, guidando una squadra antiterrorismo e ricoprendo il ruolo di vice capo dell’unità di guardia del corpo del padre, nonché di capo dell’esercito e vice comandante militare. Sul fronte politico, ha guidato l’ala giovanile del Partito Popolare Cambogiano (CPP) ed è stato membro del suo comitato permanente. I vicini asiatici e i Paesi occidentali osserveranno con attenzione per capire se Hun Manet manterrà lo status quo o perseguirà una maggiore liberalizzazione, che in realtà sul fronte economico è già stata avviata dal padre. All’inizio di agosto, il Presidente del Consiglio d’affari USA-ASEAN ha dichiarato alla Reuters che l’organismo spera di ospitare presto Hun Manet a New York. Nelle sue prime dichiarazioni dopo essere diventato premier, Hun Manet ha promesso di migliorare l’economia, lo stato di diritto e la giustizia sociale, oltre a sviluppare le risorse umane e le infrastrutture, combattere il cambiamento climatico e aumentare i salari degli operai e dei dipendenti pubblici.