Diplomazia climatica UE-ASEAN

Al via la Green Diplomacy Week 2023 in collaborazione tra l’Unione Europea e l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico. Ecco il programma

Domenica 15 ottobre prende il via la EU-ASEAN Green Diplomacy Week 2023. Presentata per la prima volta al pubblico nel 2019, la Settimana della diplomazia climatica è diventata un evento annuale di riferimento in cui le delegazioni e le ambasciate degli Stati membri dell’Unione Europea in tutto il mondo ospitano eventi per promuovere il dialogo e la cooperazione sui cambiamenti climatici. Il tema è particolarmente importante nell’ambito della cooperazione con il blocco dell’ASEAN. Chiamata quest’anno “Settimana della diplomazia verde”, la manifestazione intende ancora servire da piattaforma per mostrare le storie di successo e ispirare ulteriori azioni. Alla fine del 2022, l’UE ha lanciato la strategia Global Gateway, una nuova strategia globale per costruire connessioni resilienti con il mondo, con connettività sostenibile e transizioni verdi come due pilastri principali. In questo contesto, la Settimana della diplomazia verde 2023 sarà anche l’occasione per continuare a dare impulso alla nuova strategia globale. In programma una serie di eventi online, offline e ibridi. Gli eventi comprenderanno tavole rotonde, mostre e sessioni di pulizia, oltre a una divertente passeggiata/corsa/ciclismo. Gli eventi si concentreranno sul coinvolgimento dei giovani e del pubblico dell’ASEAN. Un totale di 10 eventi (online, offline e ibridi) saranno organizzati dal progetto Comunicazione e visibilità dell’UE per l’ASEAN in collaborazione con le delegazioni dell’UE negli Stati membri dell’ASEAN, i partner UE-ASEAN, le comunità e le organizzazioni giovanili degli Stati membri dell’ASEAN. Tra gli eventi inclusi nel programma: un workshop sul riciclo dei rifiuti di plastica organizzato con la Thailandia, un campo di apprendimento di 2 giorni per “giovani guardiano della natura” nelle Filippine, una serie di incontri per l’educazione alla gestione dei rifiuti in Malesia, presentazioni interattive e giochi per i bambini delle scuole indigene della foresta di Pu Mat in Vietnam. In agenda attività anche molto concrete come la pulizia di un fiume in Brunei e un concorso di fotografia e opere d’arte in Laos. Conclusione domenica 22 ottobre, con la pulizia del litorale del fiume Mekong e la piantumazione di alberi in Cambogia.

Il Sud-Est asiatico ha sempre più linee metropolitane

L’espansione delle reti metropolitane è un fattore fondamentale per combattere il traffico urbano e le emissioni nelle aree urbane dei Paesi ASEAN

Di Carola Frattini

Con l’aumento della popolazione urbana del Sud-Est asiatico, i centri urbani della regione stanno diventando hub di trasporto e logistica sempre più importanti. Se però da una parte tale sviluppo è sintomo di una rapida crescita economica, dall’altra parte ha portato a seri problemi di congestione del traffico e inquinamento atmosferico. Al fine di ridurre i tempi di spostamento, il traffico e di conseguenza le emissioni, l’espansione delle reti metropolitane risulta essere quindi un investimento fondamentale per i governi del Sud-Est asiatico. 

Attualmente, tra i Paesi ASEAN, la Malesia e l’Indonesia si distinguono come leader nel campo del trasporto urbano sostenibile; tuttavia, gli ultimi significativi investimenti del governo thailandese nelle infrastrutture ferroviarie stanno avvicinando la Thailandia a questi due pionieri del settore. Il recente debutto della Linea Gialla a Bangkok ha suscitato grande attenzione, poiché durante il periodo di prova, nel giugno 2023, ha registrato un’impressionante affluenza di circa 680.000 passeggeri in poco più di due settimane. La monorotaia si estende su 23 stazioni per una distanza di 30 km e collega la periferia di Bangkok alla vicina provincia di Samut Prakan. Anche il Primo Ministro Prayuth Chan-ocha ha elogiato il servizio, definendolo “confortevole” e ha incoraggiato i cittadini a utilizzare questo nuovo collegamento. 

Anche nelle Filippine, a Manila, la congestione del traffico è da tempo un serio problema: già nel 2017 le perdite economiche legate al traffico ammontavano all’incirca a 3,5 miliardi di pesos al giorno. Al fine di risolvere tale problema anche le Filippine stanno puntando su nuove linee metropolitane. La rete di Metro Rail Transit dell’area metropolitana di Manila si sta espandendo con la costruzione della Linea 7, finanziata dalla San Miguel Corporation, una delle maggiori multinazionali del paese. Questa linea ferroviaria sopraelevata di 22 chilometri ridurrà il tempo di percorrenza da North Avenue, Quezon City, a San Jose del Monte, Bulacan, dalle attuali due o tre ore a circa 35 minuti. Anche il Vietnam sta cercando di potenziare il suo sistema di trasporto pubblico su rotaia. Il governo vietnamita ha dichiarato che nel 2024 termineranno i lavori per la prima linea metropolitana di Ho Chi Minh City. Tale progetto porterà il Vietnam ad avere 33 km di linee metropolitane il prossimo anno, dopo che solo nel novembre 2021 era stato inaugurato il primo servizio di metropolitana a Hanoi.

Il settore delle infrastrutture metropolitane nei paesi ASEAN è diventato un mercato importante per le aziende di infrastrutture ferroviarie soprattutto giapponesi ed europee. Con oltre 300 km di linee metropolitane a Tokyo, le aziende giapponesi sono desiderose di condividere con la regione la loro esperienza. Una di queste aziende, Shimizu, ha già vinto un contratto in Indonesia per la costruzione di una linea ferroviaria che dovrebbe essere inaugurata nel 2029. Nel frattempo, anche il fornitore francese di treni Alstom è entrato nel mercato del Sud-Est asiatico, fornendo nuovi vagoni per le linee nord-sud ed est-ovest di Singapore. Le consegne sono già iniziate, con 16 serie di treni, e Alstom prevede di consegnare un totale di 106 serie entro la fine del 2026. Con la crescita della domanda di infrastrutture ferroviarie nella regione sembra probabile che altre aziende ne seguiranno l’esempio nei prossimi anni. 

Tali aziende dovranno però competere molto probabilmente con un ruolo sempre più importante di imprese cinesi, le quali anche se per ora hanno avuto un successo limitato nei mercati ferroviari del Sud-Est asiatico, hanno guidato negli ultimi la costruzione della ferrovia ad alta velocità che collega il Laos alla provincia cinese dello Yunnan, inaugurata nel dicembre 2021, e la linea ferroviaria ad alta velocità dell’Indonesia, inaugurata il 2 ottobre scorso. Non è quindi da escludere che la Cina sfrutti questa esperienza per competere con i fornitori giapponesi ed europei nei progetti di linee metropolitane nei paesi ASEAN.

Mega opera di riqualificazione a Bangkok

A Bangkok sono in programma oltre 20 progetti su larga scala con aperture previste entro il 2027, per un totale di 500 miliardi di baht di investimenti

Articolo di Tommaso Magrini

Bangkok è pronta per un’ondata di progetti di rinnovamento per un totale di oltre 14 miliardi di dollari, sostenuti da alcuni dei principali conglomerati del Paese. L’obiettivo è quello di trasformare la capitale thailandese in una destinazione in grado di rivaleggiare con Singapore. È in corso uno sviluppo mastodontico su immobili di prima scelta di fronte al Lumpini Park, nel centro di Bangkok, guidato dal conglomerato TCC Group. One Bangkok sarà uno dei più grandi progetti del settore privato del Paese, con un valore di 120 miliardi di baht. Secondo i piani, l’area di circa 167.000 metri quadrati ospiterà cinque torri di uffici, grattacieli residenziali, spazi commerciali e una sala concerti, oltre a un hotel Ritz-Carlton. L’attività di TCC comprende il produttore di birra Chang Thai Beverage e il settore immobiliare. Il progetto servirà come polo di attrazione per portare a Bangkok uomini d’affari di livello mondiale, investitori e turisti da tutto il mondo. L’apertura della prima fase del progetto è prevista per marzo 2024. Il gruppo Charoen Pokphand, uno dei principali conglomerati thailandesi, sta lavorando a un mega-progetto a Samut Prakan, alle porte di Bangkok, che pone l’accento sulla sostenibilità. Il Forestias sarà composto da spazi commerciali, un hotel e aree residenziali. L’operatore di questo progetto da 125 miliardi di baht, orientato al benessere, ha coinvolto come investitore la banca giapponese Sumitomo Mitsui Trust Bank. Secondo i dati diffusi da Nikkei, a Bangkok sono in programma oltre 20 progetti su larga scala con aperture previste entro il 2027, per un totale di 500 miliardi di baht di investimenti. Sono in aumento i grandi progetti di dimensioni senza precedenti, che potrebbero diventare i futuri “punti di riferimento” di Bangkok”. Questi progetti di rinnovamento fanno della sostenibilità un punto di forza. E molte multinazionali vedono nella capitale thailandese una grande opportunità. 

Indonesia, i trend sul PIL del 2023

La spesa pubblica ha registrato un’impressionante impennata del 10,6%.L’economia dovrebbe continuare la sua traiettoria di crescita, con un intervallo stimato tra il 4,5% e il 5,3%

Di Lorenzo Riccardi

L’economia indonesiana ha registrato una robusta crescita nel secondo trimestre del 2023, con un aumento su base annua del 5,2%. Questo risultato ha superato le aspettative iniziali del mercato che prevedevano un aumento del 4,9%, dimostrando la resistenza economica della nazione. Sulla base dell’espansione leggermente rivista del 5% nel primo trimestre, questo trimestre ha segnato il nono periodo consecutivo di crescita economica e il ritmo più vigoroso registrato negli ultimi tre trimestri.

Uno dei principali fattori di crescita è stata l’accelerazione dei consumi delle famiglie, in particolare durante il mese di digiuno del Ramadan e le festività dell’Eid-ul Fitr. I consumi delle famiglie sono saliti al 5,2%, con un notevole incremento rispetto al 4,5% registrato nel primo trimestre. L’influenza positiva delle festività sulla spesa ha contribuito in modo significativo alla ripresa economica complessiva.

Inoltre, sia la spesa pubblica che gli investimenti fissi hanno svolto un ruolo fondamentale nel dare impulso all’economia. La spesa pubblica ha registrato un’impressionante impennata del 10,6%, un aumento sostanziale rispetto alla crescita del 3,4% del trimestre precedente. Anche gli investimenti fissi hanno registrato una forte crescita, con un incremento del 4,6%, superando la crescita del 2,1% registrata nel periodo precedente. L’insieme di questi fattori ha sottolineato l’impegno del governo a stimolare l’attività economica.

Tuttavia, la bilancia commerciale non è andata altrettanto bene, in quanto il commercio netto ha esercitato un’influenza negativa a causa del calo delle esportazioni (-2,7%) e delle importazioni (-3,8%). Queste sfide legate al commercio hanno evidenziato le potenziali aree di miglioramento all’interno del panorama del commercio internazionale.

Dal punto di vista della produzione, diversi settori hanno registrato un’accelerazione della crescita rispetto al trimestre precedente. L’agricoltura, ad esempio, ha registrato un aumento del 2%, un notevole incremento rispetto alla crescita dello 0,4% registrata nel primo trimestre. Il settore manifatturiero ha mantenuto il suo slancio con un tasso di crescita del 4,8%, in aumento rispetto al 4,4%. Anche il settore minerario ha registrato un’espansione del 5 percento, superando la crescita del 4,9 percento osservata in precedenza. Altri settori come il commercio all’ingrosso e al dettaglio (crescita del 5,2%), le comunicazioni (crescita dell’8%) e le costruzioni (crescita del 5,2%) hanno registrato performance migliori rispetto ai dati del trimestre precedente.

In prospettiva, le proiezioni della banca centrale per quest’anno indicano che l’economia dovrebbe continuare la sua traiettoria di crescita, con un intervallo stimato tra il 4,5% e il 5,3%. Questa previsione evidenzia il cauto ottimismo delle autorità sulle prospettive economiche del Paese, nonostante le potenziali incertezze globali.

Rispetto all’anno precedente, nel 2022 l’economia indonesiana ha registrato un’espansione del 5,3%, segnando la crescita più consistente dal 2013. Questo precedente traguardo di crescita sottolinea la capacità del Paese di superare le sfide e di sfruttare il proprio potenziale economico.

In sintesi, l’economia indonesiana ha registrato una crescita impressionante nel secondo trimestre del 2023, superando le previsioni del mercato. Grazie all’aumento dei consumi delle famiglie durante le festività, alla robusta spesa pubblica e al rafforzamento degli investimenti fissi, l’espansione economica del Paese rimane su una traiettoria positiva. Sebbene il commercio abbia posto alcune sfide, il panorama produttivo complessivo ha mostrato tassi di crescita incoraggianti in vari settori. Mentre l’Indonesia punta a una crescita continua in un contesto di incertezza, i recenti risultati economici si basano sui sostanziali progressi compiuti nell’anno precedente.

Il discorso del Presidente Michelangelo Pipan all’HLD 2023

Honorable  Deputy Minister of Foreign Affairs of Thailand Mr Sihasak Phuangketkeow

Honorable  Deputy Minister of Enterprises and Made in Italy  Mr Valentino Valentini 

Representatives of governments and agencies from all over ASEAN and of the ASEAN secretariat,

Hon. Attilio Fontana, Governor of the Lombardy region,

Excellencies   –   distinguished guest   –    ladies and gentlemen

We have just heard a lot of very important data from the CEO of TEH Ambrosetti, I am going to give also a little human touch.

It is not an easy thing to convey the deep sense of happiness and fulfilment that I am experiencing being here today in Bangkok for the inauguration of the 7th edition of the HIGH LEVEL DIALOGUE ON ASEAN ITALY ECONOMIC RELATIONS.

Let me try and explain:

This time of the year ten years ago in 2013 I was leaving Bangkok upon accomplishing my term of duty as Ambassador of Italy to Thailand. I had very much enjoyed working in this country, in this Krug Thep, the city of angels. Everything had been in place to make the experience rich and pleasant: the kindness of the people, the availably and spirit of cooperation of the authorities, the country’s beauty rich culture and extraordinary food.

But what counted most I had had the opportunity to experiment in person those things that statistics will never tell. Behind the excellent and sustained over the years growth rate, behind the impressive figures of the foreign trade and improving standard of living stood a lasting and deeper reality: the spirit of the people, their vitality, their resolve to improve and progress, the intensity of life one could sense in the air. This was true of Thailand as well as of the other member countries of Asean I had the opportunity to observe while I was posted here. That was the secret recipe of the Asean economic miracle and its perspectives of continued strength, the more so since these countries were bound together by their Association. 

I thus left with a thought firmly planted in my mind that I made into my mission: something needed to be done so that Italy and in particular its economic players  achieve a better perception of what extraordinary opportunities are offered by this part of the world. Although it must be said that our Businesses do pretty well in the Asean countries, that our products enjoy a strong  reputation and hold a reasonable space in the Asean markets, I was convinced  that it was well short of tapping the full potential.

Not long after I met with some very  important Italian personalities that shared this Idea with the same enthusiasm and very quickly the Italy Asean Association saw the light, thanks also to the support of the Italian Ministry of Foreign Affairs and of the main public entities that promote Italian interests abroad.

Much has happened since. In 2015 ASEAN has become a Community also in the economic field, with practically unhindered circulation of goods and capitals. Then came the RCEP agreement opening up an enormous common market in this part of the world. Those achievements consolidated the ASEAN role and made its member countries an even more appealing partner, one that could not be overlooked. In fact the Italian government did not fail to realise that and sought  the status of ASEAN’s Development Partner, which was achieved in 2020. 

The Association’s work to promote ASEAN countries in Italy has continued all along since 2015 with many awareness activities with the support of its members, some of the major Italian Corporations and in cooperation with the Italian official bodies and the Embassies of the ASEAN  members countries in Rome. We soon realised that it was of the utmost importance to bring the Italian CEOs to ASEAN to meet their counterparts, to see with their own eyes the dynamism of  the people, governments and entrepreneurs in these countries. That’s how the cooperation with TEH Ambrosetti was initiated. Quite appropriately the first edition of the HLD was held in 2017 in Jakarta, the seat of the ASEAN Secretariat, on the 50th anniversary of the foundation of ASEAN.

The Dialogue has now reached its 7th edition and -allow me to say at long last!- lands in Bangkok, the very place where ASEAN was born.

Much has happened since the days I left this capital: while ASEAN was firmly advancing on its path, the world order has been gravely challenged: a fearsome pandemic made millions of victims and almost hibernated every activity, war has broken in eastern Europe, globalisation is being menaced by fragmentation, inflation is affecting most of the countries in the world.

What has not changed is the ASEAN countries : their openness to the world, their willingness to progress, the attitude of people – entrepreneurs-governments have all remained unhindered if not reinvigorated. Growth estimates are peaking again after the pandemic.

To the challenges of  these times of  trouble ASEAN responds with a firm belief in international cooperation and presents itself as a champion of multilateralism and multipolarism. ASEAN looks at the rest of the world with trust with the spirit of working together for the common interest. The Italy ASEAN Association  fully agrees: we welcome the attitude of countries that reject the idea of confrontation as unavoidable and work in harmony in the pursuit of the mutual rewards of cooperation.

In these very days Thailand is in the limelight: the omens for a renewed thrust in the economy look favourable; negotiations with the EU have resumed recently, with the goal of deepening bilateral trade and investments relations (hopefully with a view to the conclusion of a FTA);  the government is launching important initiatives that are infusing new energy into the economy. 

All this make up for an ideal framework and bestow a special importance to today’s work’s. This meeting could not have happened at a better time: I am told the our Dialogue is the first important international  Economic Forum taking place since the new government of Thailand came into power: this is extremely auspicious and is for the Association reason of great satisfaction. 

Today you have the chance  to explore the opportunities that lay in our respective economies. Today you can saw the seeds to increase trade and cooperation between our countries. 

I thank you for the attention and wish you  the best of success.

Il significato della partnership USA-Vietnam

Scenari e prospettive sulle relazioni tra Washington e Hanoi dopo la recente visita del Presidente Joe Biden

Di Tommaso Magrini

Domenica 10 settembre si è recato in Vietnam il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. “Il rafforzamento della partnership tra Stati Uniti e Vietnam rimedierà in parte all’oscillazione dell’equilibrio regionale nel Sud-Est asiatico e nel Mar Cinese Meridionale verso la Cina che si è verificato nell’ultimo decennio”. Lo sostiene in un’analisi pubblicata su Nikkei Asia Alexander L. Vuving del Daniel K. Inouye Asia-Pacific Center for Security Studies di Honolulu ed esperto soprattutto di politica estera vietnamita. Oltre a rappresentare un’aggiunta significativa all’architettura regionale, l’elevata partnership tra Stati Uniti e Vietnam sarà una componente critica della “rete di sicurezza” internazionale del Vietnam, sostiene Vuving. I fili più spessi di questa rete includono relazioni strategiche speciali con Laos e Cambogia, “partenariati strategici globali” con Cina, Russia, India e Corea del Sud – e in via di definizione con Australia e Singapore – e un “ampio partenariato strategico” con il Giappone. Ma sebbene gli Stati Uniti, come la Cina, siano considerati da Hanoi una “nazione indispensabile” nella regione dell’Asia-Pacifico, Vuving sottolinea come fin qui si siano trovati al terzo livello delle relazioni estere del Vietnam come semplice “partner globale”. Secondo Vuving, il Vietnam deve evitare di schierarsi nella rivalità tra grandi potenze, ma deve aderire o addirittura creare meccanismi che promuovano la sua sovranità, integrità territoriale, prosperità e resistenza. Pur mantenendo le relazioni bilaterali e multilaterali che ha coltivato in passato, non deve esimersi dal partecipare a raggruppamenti “minilaterali” estemporanei che potrebbero contribuire alla difesa e allo sviluppo del Paese. Durante la visita del Presidente degli Stati Uniti si è parlato molto anche di affari e di tecnologia. Le principali aziende statunitensi di semiconduttori e prodotti digitali, tra cui Intel, GlobalFoundries e Google, hanno partecipato a un incontro business che mira a rafforzare il ruolo globale del Vietnam in diversi segmenti della produzione di chip.

High Level Dialogue on ASEAN Italy Economic Relations 2023

L’High-Level Dialogue on ASEAN-Italy Economic Relations è l’evento di riferimento nella regione ASEAN per il rafforzamento dei legami economici e strategici tra i Paesi dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico e l’Italia.

Le scorse edizioni – Giacarta (2017), Singapore (2018), Hanoi (2019), le edizioni digitali 2020-2021, e Kuala Lumpur (2022) – hanno riunito oltre 2.500 Presidenti e Amministratori Delegati di aziende, ministri e leader istituzionali dei Paesi ASEAN e dell’Italia. 

Presente anche il presidente di Associazione Italia-Asean, Ambasciatore Michelangelo Pipan.

Nel 2023 saremo a Bangkok, in Thailandia, con un evento suddiviso in due giornate: il 3 ottobre sarà dedicato aincontri B2B organizzati dall’Italian Trade Agency e incontri con fondi sovrani e venture capitalist della regione, gestiti da Cassa Depositi e Prestiti. Il 4 ottobre si susseguiranno invece delle plenarie dedicate a temi di avanguardia:

  • Il valore della cooperazione tra l’Italia e i Paesi ASEAN
  • Relazioni economiche tra ASEAN e Italia orientate allo sviluppo sostenibile 
  • Tecnologia e relazioni industriali per sostenere la transizione verde
  • Il potere del digital e della creative economy per creare resilienza e crescita inclusiva
  • Strumenti per la cooperazione economica ASEAN-Italia, opportunità di commercio e investimento
  • L’agenda per il futuro della collaborazioen ASEAN-Italia

La partecipazione all’High Level Dialogue di Bangkok è solo su invito ed è riservata esclusivamente a Presidenti e Amministratori Delegati delle aziende e leader di istituzioni dell’Italia e dei Paesi ASEAN.

La Blue Economy dell’ASEAN

Al recente summit del blocco dei Paesi del Sud-Est asiatico è stata rilanciata la cornice di sviluppo promossa dal gruppo. Qui uno stralcio del documento programmatico

L’ASEAN definisce la Blue Economy come un approccio integrato, olistico, intersettoriale e intersoggettivo che crea un valore aggiunto e una catena di valore delle risorse provenienti dagli oceani, oceani, dai mari e dall’acqua dolce in modo inclusivo e sostenibile, facendo dell’economia blu il nuovo motore della futura crescita economica dell’ASEAN. L’economia blu dell’ASEAN copre i settori a monte e a valle, fungendo da acceleratore del settore marino convenzionale come come la pesca, l’acquacoltura, la lavorazione del solo pesce e il turismo e come catalizzatore per i settori emergenti come le energie rinnovabili, le biotecnologie, la ricerca e l’istruzione marina e d’acqua dolce e altri settori emergenti. Il Framework promuove inoltre l’ambizione dell’ASEAN di sviluppare un’economia blu inclusiva, equa e sostenibile, equa e sostenibile, rendendo la regione un contributo significativo alla crescita economica e alla prosperità. Si tratta di una visione ambiziosa, che si basa sui punti di forza delle iniziative delle iniziative ASEAN esistenti, che identifica le aree prioritarie di intervento, i principi per guidare le principi per orientare le decisioni e strumenti per accelerare la realizzazione di un’economia blu nella regione. La visione dell’economia blu dell’ASEAN pone l’accento sulla creazione di valore attraverso l’avanzamento di pratiche sostenibili che promuovono uno sviluppo economico e sociale sostenibile e inclusivo legato alle attività marine e d’acqua dolce e ai mezzi di sussistenza, contribuendo agli sforzi di integrazione economica dell’ASEAN, alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile. Sfruttando il potenziale dell’economia blu, l’ASEAN immagina un nuovo motore di crescita socialmente, economicamente e ambientalmente sostenibile, sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale. Il quadro può essere un importante motore di crescita economica, inclusione sociale e sostenibilità ambientale nella regione. Tra i vantaggi che presenta, sono inclusi: incremento della crescita economica sostenibile; massimizzazione dell’uso delle risorse marine per l’acquacoltura, la pesca, la produzione di energia rinnovabile, i trasporti e il turismo; sostenibilità nel perseguimento degli obiettivi economici; mitigazione del cambiamento climatico e dei suoi impatti; facilitazione della collaborazione  intersettoriale.

Leggi il documento completo qui.

Il Vietnam nuovo polo di estrazione di terre rare

Non solo i grandi colossi tecnologici e dell’elettronica internazionali, ora Hanoi punta anche a espandere il proprio ruolo in un altro anello della produzione tech: l’estrazione delle terre rare

Di Tommaso Magrini

Fabbricazione, assemblaggio, realizzazione di prodotti a sempre maggiore valore tecnologico. Il Vietnam non si accontenta e punta ad ampliare il proprio ruolo su una fase che sta alla radice della transizione energetica e dello sviluppo tecnologico: l’estrazione delle terre rare. Hanoi è infatti pronta a lanciare le prossime gare d’appalto per le aziende interessate a investire nella miniera di Dong Pao. Il sito si trova nel Vietnam settentrionale e rappresenta uno dei più grandi giacimenti di terre rare al mondo.  I tempi dell’asta potrebbero variare, ma il governo prevede di riavviare la miniera l’anno prossimo, ha dichiarato alla Reuters Luu Anh Tuan, presidente di Vietnam Rare Earth JSC, il principale raffinatore del Paese e partner di Blackstone nel progetto.

La mossa segue forse non a caso la recente visita ad Hanoi del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha parlato di accordi anche in materia di terre rare con la controparte vietnamita. La proposta di riavvio di Dong Pao – di cui non sono stati resi noti in precedenza i tempi, l’entità e il grado di sostegno finanziario straniero – giunge mentre molti Paesi sono preoccupati per la loro vulnerabilità alle interruzioni delle forniture dovute alla morsa della Cina sui minerali strategici e alle sue dispute con gli Stati Uniti e i suoi alleati. Quest’anno Pechino ha imposto dei limiti all’esportazione di metalli minori utilizzati nei semiconduttori, che un influente consigliere politico cinese ha avvertito essere “solo un inizio”. Soprattutto qualora Washington dovrebbe ampliare le restrizioni, come sempre destinata a fare il prossimo 7 ottobre. 

Secondo il Servizio geologico degli Stati Uniti, il Vietnam possiede il secondo più grande giacimento di terre rare. Tuttavia, questi giacimenti sono rimasti in gran parte inutilizzati e gli investimenti sono stati scoraggiati dai prezzi bassi, fissati di fatto dalla Cina a causa del suo quasi monopolio sul mercato globale. Nelle interviste rilasciate a Reuters, 12 dirigenti dell’industria, investitori, analisti e funzionari stranieri hanno descritto i piani per il Vietnam, compresi gli investimenti che, a loro dire, dimostrano come i discorsi sulla derisking delle catene di approvvigionamento per ridurre la dipendenza dalla Cina si stiano traducendo in azione. Alcuni hanno riconosciuto le difficoltà di creare un hub per le terre rare, ma hanno affermato che la strategia potrebbe rendere il Vietnam un attore valido e fornire una valvola importante per investimenti e importazioni, anche se il ruolo cinese dovesse restare dominante. 

Un maggiore ruolo sul fronte dell’estrazione delle terre rare interesserebbe molto anche i produttori di auto elettriche, tra cui il campione nazionale VinFast che mira peraltro alla quotazione a Wall Street nei prossimi mesi e si sta lanciando anche sul mercato europeo. Lo sfruttamento effettivo di Dong Pao – che è rimasto inattivo per almeno sette anni, secondo un funzionario del minerario statale Lavreco, che possiede una concessione – proietterebbe il Vietnam tra i primi produttori di terre rare. Ma la raffinazione delle terre rare è complessa e la Cina controlla molte tecnologie di lavorazione. 

In ogni caso, si tratta di un’ennesima conferma della centralità del Vietnam nelle strategie globali di produzione tecnologica. 

ASEAN e Africa: partenariato digitale

L’Africa e l’ASEAN hanno quasi lo stesso percorso parallelo nello sviluppo dell’economia digitale e l’interesse dimostrato dai due blocchi a percorrerlo fianco a fianco aumenta

Di Tommaso Magrini

L’Africa e l’ASEAN hanno firmato un accordo di partenariato per promuovere le economie digitali, individuando nelle fintech, negli asset decentralizzati e nella raccolta di fondi un punto di convergenza. La firma è avvenuta in occasione del Fintech Forum di Kigali, in Ruanda, alla presenza di autorità di regolamentazione, responsabili di associazioni e aziende leader nel settore fintech e tecnologico delle due regioni. Questo importante accordo segna l’inizio di una collaborazione tra le due regioni nei settori dell’advocacy, della raccolta fondi, dei pagamenti, dei prestiti, degli asset decentralizzati, dello sviluppo di start-up, dello scambio di normative e della formazione. Si prevede che sia l’Africa che l’ASEAN crescano in modo esponenziale nello spazio delle economie digitali, con proiezioni globali per l’ASEAN che crescono del 6% all’anno, raggiungendo i 1.000 miliardi di dollari entro il 2030. Per l’Africa, invece, si prevede una crescita di 712 miliardi di dollari entro il 2050. Il professor David Lee, cofondatore e presidente del Global Fintech Institute, ha dichiarato: “Con il lancio del programma di qualificazione professionale Chartered Fintech Professional (CFtP) in collaborazione con i nostri partner, Digital Pilipinas e Africa Fintech Network, il GFI si impegna a sfruttare questa partnership per potenziare e coltivare le future generazioni di talenti fintech nell’ASEAN e in Africa con una mentalità globale, un quadro di conoscenze rigorose per tenersi costantemente al passo con gli sviluppi e le tendenze del settore e forti standard etici. Questo è solo un inizio, lanceremo ancora più programmi di alfabetizzazione digitale”. L’Africa e l’ASEAN hanno quasi lo stesso percorso parallelo nello sviluppo dell’economia digitale e l’interesse dimostrato dai due blocchi a percorrerlo fianco a fianco con i Fintech Leaders africani garantisce che impegnarsi e investire nella popolazione combinata di 2 miliardi di persone come mercato fintech sarà un’agenda primaria di molte aziende, Paesi e organizzazioni.

Un centro di aspirazioni condivise

Pubblichiamo qui uno stralcio del discorso di insediamento di Tharman Shanmugaratnam, nuovo Presidente di Singapore

Ho dedicato la mia vita a servire Singapore, la nostra casa. Niente potrebbe essere più significativo per me. Il mio più grande privilegio è stato quello di lavorare attivamente sul campo, settimana dopo settimana, per più di due decenni. Ascoltare le speranze e le preoccupazioni delle persone, aiutarle a superare le difficoltà della vita e condividere le loro gioie. (…) Una società equa e inclusiva va ben oltre le politiche governative. Riguarda tutti noi. Riguarda il rispetto e l’amicizia che ci portiamo l’un l’altro. Indipendentemente dal nostro background e dai nostri risultati scolastici. Indipendentemente dalla razza, dalla religione o da qualsiasi altra differenza. E si tratta di sapere che se un gruppo del nostro popolo perde la speranza, tutti noi avremo meno speranza come singaporiani. Ora più che mai dobbiamo approfondire la nostra solidarietà come singaporiani, in modo da sollevarci a vicenda. (…) Le sfide che il nostro Paese deve affrontare aumenteranno. Siamo in un momento di transizione, sia a Singapore che a livello internazionale. Stiamo entrando in una nuova era, più difficile e più complessa. Il mondo è sempre più diviso e instabile. Le crisi globali – economiche, geopolitiche e ambientali – stanno scoppiando più spesso. Metteranno alla prova tutti i Paesi, soprattutto quelli più piccoli come Singapore. A casa nostra, a Singapore, stiamo diventando una democrazia con opinioni più diverse. Lo considero inevitabile e salutare, e l’ho detto più volte. Ma la nostra vera sfida come singaporiani è garantire che questa diversità di opinioni non ci porti a una società più divisa, come molte altre. Dobbiamo essere una democrazia con più spazio per le diverse opinioni e una società civile fiorente. Ma per essere fiduciosi nel nostro futuro, dobbiamo anche essere una società con un forte centro di aspirazioni condivise e di rispetto per tutti i cittadini.(…) Possiamo e dobbiamo rafforzare una cultura del rispetto per tutti i singaporiani negli anni a venire. Non dobbiamo mai diventare solo un altro piccolo Paese. Ho sventolato la bandiera di Singapore a livello internazionale per molti anni e lavorerò attivamente per rafforzare le partnership esistenti e costruirne di nuove. (…) Nei molti anni trascorsi al governo come ministro, sono rimasto fedele ai miei ideali di giustizia sociale e di inclusione e ho lavorato continuamente, anno dopo anno, per creare consenso su modi pratici e sostenibili per migliorare la vita dei lavoratori e dei cittadini comuni. Sebbene il Presidente sia distinto dal Governo e non faccia politica, non rinuncerò mai a questo scopo nella mia vita e all’indipendenza mentale nell’adempimento dei miei doveri. Passeremo attraverso alti e bassi. Ma siamo ancora un luogo unico, dove possiamo lavorare insieme per rendere il futuro migliore per tutti.

L’Intelligenza Artificiale avanza nel Sud-Est asiatico

I Paesi ASEAN, con la loro popolazione giovane e tecnologica, stanno accelerando lo sviluppo di nuove applicazioni dell’IA.

Di Anna Affranio

La spinta a investire nell’intelligenza artificiale sta crescendo nel Sud-Est asiatico e la pandemia COVID-19 ha aumentato la tendenza delle organizzazioni pubbliche e private ad adottare tali soluzioni. Ma cos’è di preciso l’intelligenza artificiale?

Per Intelligenza Artificiale (IA) si intende la capacità di istruire le macchine a svolgere funzioni simili al ragionamento umano. Queste funzioni sono ampiamente utilizzate per scopi industriali e commerciali (ad esempio, per ottimizzare la logistica, gli inventari o le vendite), ma anche per scopi politici.

L’IA è già molto diffusa in Asia, dove la Cina è il secondo Paese al mondo, immediatamente dopo gli Stati Uniti,  in quanto ad utilizzo di queste tecnologie. Qui, importanti aziende come Alibaba, Baidu e Tencent sono alla costante ricerca di nuove e creative soluzioni per integrare l’IA nei loro servizi. Ma i Paesi del Sudest Asiatico non sono da meno: secondo la società di consulenza Kearney, l’intelligenza artificiale potrebbe contribuire all’economia dell’ASEAN per 1.000 miliardi di dollari entro il 2030. 

Gli utilizzi di queste tecnologie sono molteplici, e spaziano dall’intrattenimento alla sorveglianza. Per esempio, la stazione radio Fly FM della Malesia ha presentato Aina Sabrina, la prima DJ radiofonica del Paese dotata di intelligenza artificiale. In Thailandia, invece, la città di Bangkok ha lanciato una rete di telecamere a circuito chiuso alimentate dall’intelligenza artificiale per impedire ai motociclisti di circolare sulle strisce pedonali e garantire il rispetto del codice della strada.

Ma l’adozione dell’IA nei più svariati settori e il suo straordinario sviluppo, per le implicazioni che evidentemente comporta,  non è priva di rischi. Si teme infatti il potenziale oltremodo pericoloso che questa tecnologia potrebbe avere nelle mani sbagliate, se non adeguatamente regolamentata. Per esempio, i manifestanti nelle proteste in Myanmar temono di essere tracciati con la tecnologia di riconoscimento facciale, inasprendo così la repressione per la maggiore facilità di identificare e perseguire  gli oppositori alla dittatura militare. Alcuni gruppi di attivisti per i diritti umani affermano infatti  che l’uso dell’intelligenza artificiale per controllare i movimenti dei cittadini rappresenta una “grave minaccia” per la loro libertà. Inoltre, politici e società civile hanno espresso particolare preoccupazione per il potenziale pericoloso che può avere questa tecnologia in un processo di “industrializzazione” della disinformazione. 

Appare quindi evidente la necessità di formulare piani per gestire questo fenomeno dirompente. Singapore, Indonesia e Malesia sono stati i primi Paesi a lanciare una strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, e si prevede che altri Paesi seguano l’esempio. A livello regionale, tuttavia, gran parte del lavoro è ancora da fare. Un portavoce del Ministero delle Comunicazioni e dell’Informazione di Singapore ha dichiarato che il Paese collaborerà con gli altri Stati dell’ASEAN “per sviluppare una ‘Guida ASEAN sulla governance e l’etica dell’IA’ che servirà come passo pratico e fattibile per sostenere la diffusione affidabile di tecnologie IA responsabili e innovative nell’ASEAN”. Questo dovrà includere anche la formazione di nuovi talenti che siano preparati all’implementazione di questa tecnologia, ma data l’età media della popolazione del Sud-Est asiatico, che è giovane e già esperta di tecnologia digitale, il potenziale bacino da cui attingere è davvero molto alto.

Membri attivi di recente
Foto del profilo di Alessio
Foto del profilo di Monika
Foto del profilo di Gabriel
Foto del profilo di Elena
Foto del profilo di Lorenzo
Foto del profilo di Alessandro
Foto del profilo di Cristina
Foto del profilo di Rocco
Foto del profilo di Clara Lomonaco
Foto del profilo di Redazione
Foto del profilo di Davide Gugliuzza
Foto del profilo di Anna Affranio
Foto del profilo di Ilaria Canali
Foto del profilo di Nicolò
Foto del profilo di Angelo Cangero
Chi è Online
Al momento non ci sono utenti online
Membri
  • Foto del profilo di Alessio
    Attivo 1 giorno, 4 ore fa
  • Foto del profilo di Monika
    Attivo 2 giorni, 12 ore fa
  • Foto del profilo di Gabriel
    Attivo 3 settimane, 3 giorni fa
  • Foto del profilo di Elena
    Attivo 1 anno, 4 mesi fa
  • Foto del profilo di Lorenzo
    Attivo 2 anni, 6 mesi fa